Lobotka: “Arrivo Spalletti? Era il mio momento! Iniesta e Xavi idoli, Guardiola allenatore top”

Stanislav Lobotka ha parlato in esclusiva al quotidiano "Il Mattino" sulla stagione degli azzurri e della Champions alle porte
Stanislav Lobotka of SSC Napoli looks on during the Serie A match between US Salernitana and SSC Napoli at Stadio Arechi, Salerno, Italy on 21 January 2023. (Photo by Giuseppe Maffia/NurPhoto via Getty Images)

Stanislav Lobotka ha parlato in esclusiva al quotidiano “Il Mattino”. Il centrocampista del Napoli ha risposto a tante domande, tra cui quella a proposito degli accostamenti con i grandi centrocampisti del Barcellona a cui viene paragonato: “Xavi e Iniesta sono due talenti che ho sempre ammirato anche perché, loro come me, hanno sempre dato l’impressione di giocare per i compagni, di voler dare un aiuto per far vincere la squadra. Perché ogni giocata deve avere come scopo portare al gol”.

Da Gattuso a Spalletti cosa è, quindi, scattato?
“L’ingrediente fondamentale per riuscire nella vita è sentire la fiducia di chi ti sta attorno. Ecco, quando è arrivato Spalletti al Napoli ho avvertito che le cose erano cambiate, che era arrivato il mio momento. L’ho sentito parlare di bel calcio, di gioco di squadra ed era proprio il mio modo di intendere il calcio. È stato l’allenatore il fattore mentale fondamentale per la mia svolta”.

Il suo connazionale Hamsik sa come ci resterà male se sarà lei lo slovacco a vincere lo scudetto a Napoli…
“Credo che invece, se dovessimo centrare il traguardo che è ancora lontano, lui sarebbe uno dei più felici. È stato per anni il capitano qui e so che lui è arrivato tante volte solo a sfiorarlo lo scudetto. Quando c’era lui, la squadra era forte: non so se ha detto qualcosa a Giuntoli per farmi prendere, so che il direttore per mesi ha cercato di portarmi qui al Napoli”.

Ma ci pensate: voi che questa estate eravate snobbati da tutti, siete tra i favoriti alla vittoria della Champions?
“Vero, ne abbiamo fatta di strada. Prima della stagione nessuno credeva in noi, eravamo soli ma la cosa non ci ha mai turbato. Anzi. Ne abbiamo fatto una forza. In Champions nessuno pensava potessimo andare così bene ma abbiamo fatto belle gare e abbiamo mostrato un bel calcio. I complimenti che ci sono arrivati con le vittoria europee sono stati importanti”.

A parte Spalletti, da chi vorrebbe essere allenato?
“Faccio un nome facile: Guardiola. Piace a tutti: il suo modo di interpretare il calcio è unico, quello che fa vedere nel City è straordinario. E lo è da tempo”.

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