Il mondo del calcio è in lutto per la perdita di uno dei personaggi più competenti e popolari. Si è spento, infatti, a Padova, all’età di 82 anni, mister Gianni Di Marzio, ex allenatore di Napoli, Catanzaro e Catania.
A dare la triste notizia, con un commovente tweet, è stato il figlio Gianluca, giornalista Sky e noto esperto di calciomercato.
E adesso potrai finalmente allenarlo il tuo caro amato Diego ❤️ sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti mai 🙏🏼😍 @misterdimarzio
— Gianluca Di Marzio (@DiMarzio) January 22, 2022
Tra le tante manifestazioni di cordoglio per la scomparsa del popolare allenatore, anche la SSC Napoli, dati i trascorsi di mister Di Marzio nella società partenopea, lo ha voluto ricordare twittando sul proprio profilo ufficiale.
Il Presidente De Laurentiis e tutta la SSC Napoli si uniscono al dolore della famiglia Di Marzio per la scomparsa del caro Gianni, storico e indimenticabile allenatore della squadra azzurra. pic.twitter.com/oQ85OwsxVZ
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) January 22, 2022
Ha smesso presto di giocare a causa di un infortunio. Come allenatore, subentra in un primo momento ad Arnaldo Sentimenti alla guida dell’Internapoli, debuttando, nell’allora Serie C, nell’1-1 contro il Chieti, con un gol in rimonta di Wilson. Successivamente, occupa le panchine di Nocerina, Juve Stabia e Brindisi, dove sostituisce Luís Vinício.
I maggiori successi in carriera li ottiene allenando il Catanzaro col quale, inizialmente, perde lo spareggio promozione per la Serie A nel 1975 contro l’Hellas Verona a Terni (0-1), per poi conquistare la promozione, la seconda della storia del club calabrese, nella stagione successiva.
Dal 1977 al 1979 è al Napoli, dove ottiene il quinto posto in classifica, piazzamento UEFA, perdendo una finale di Coppa Italia a Roma contro l’Inter. È costretto a lasciare durante la seconda stagione a favore di Luís Vinício.
Dopo le esperienze in Serie B al Genoa (1979-1980) e al Lecce (1980-1982). passa al Catania che riporta in Serie A nel 1982-1983 rimanendo sulla panchina etnea fino alla 12ª giornata del 1983-1984, sostituito da Giovan Battista Fabbri. Nell’annata 1984-85 siede sulla panchina del Padova in Serie B. Ha allenato il Cosenza, con cui nel 1987-1988 ha centrato la promozione in Serie B, attesa da ventiquattro anni. Nella Serie B 1989 1990, a dicembre, torna a guidare il Cosenza, sostituendo l’esonerato Gigi Simoni, ottenendo la salvezza all’ultima giornata (0-0 sul campo della Triestina), grazie anche alla classifica avulsa. Confermato per la Serie B 1990-1991 sulla panchina del Cosenza, è esonerato a inizio novembre e sostituito da Reja.
Durante la sua carriera, ha ricevuto per due volte il premio Seminatore d’oro, assegnato al migliore allenatore della stagione di ogni categoria e che, successivamente, ha preso il nome di Panchina d’oro: il primo gli è stato consegnato per l’annata 1971-1972 con la Nocerina in Serie C e il secondo come allenatore del Catanzaro in Serie B nell’anno 1975-1976.
Con il Cosenza, ha lavorato negli anni successivi come direttore sportivo, Con lo stesso incarico, ha lavorato anche con il Venezia del presidente Maurizio Zamparini dal 1996 al 1998 riconquistando la Serie A dopo oltre trent’anni. È stato, inoltre, responsabile dell’area estera della Juventus dal 2001 al 2006.
Dal 2011 collabora con la società inglese del Queens Park Rangers come consulente di mercato.
Dal 7 aprile 2016, entra a far parte dello staff dirigenziale del Palermo in qualità di consulente personale del presidente Maurizio Zamparini.
Oltre ad una decennale carriera da allenatore e da dirigente, al compianto mister Di Marzio era unanimemente riconosciuta una notevole capacità come talent scout.
Fu proprio lui a scoprire in Argentina un giovanissimo Diego Maradona segnalandolo al presidente Corrado Ferlaino ma l’operazione non fu possibile a causa della chiusura delle frontiere al mercato.
Grazie al suo fiuto, inoltre, Cristiano Ronaldo avrebbe potuto vestire la maglia della Juventus con molti anni d’anticipo rispetto a quando è avvenuto, nel luglio 2018. Ai bianconeri, infatti, segnalò un 17enne portoghese che, in futuro, sarebbe divenuto CR7, la stella del Real Madrid. L’affare non andò in porto nonostante lui avesse convinto la madre del ragazzo, Dolores, a trasferirsi in Italia.
Solo un sentimento, la gratitudine, infine, ha impedito il passaggio del 17enne Lionel Messi alla Juventus. Anche la Pulce era finita, infatti, sul suo taccuino. Fu, però, il padre del ragazzo a declinare l’offerta per la riconoscenza nei confronti del Barcellona, che aveva sostenuto Leo durante i problemi fisici avuti negli anni dello sviluppo.
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