Albarella: “Osimhen volitivo. Di Lorenzo atleta nella testa. Complimenti allo scouting per Lobotka”

Le dichiarazioni del preparatore atletico Eugenio Albarella, intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, a Radio Goal.

Ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, nell’appuntamento odierno di Radio Goal, è intervenuto il preparatore atletico Eugenio Albarella.
Queste le sue dichiarazioni.

OSIMHEN – “Rientrando da un lungo infortunio, mi sembra che si tratta di un volitivo e ha fatto quello che, sinceramente, mi aspettavo. Sicuramente, l’allenatore lo saprà gestire nella prossima partita per poi approfittare della pausa per potergli dare di nuovo dei ritmi più consoni a quello che è la ripresa da un trauma pesante come quello che ha subito“.

AMBIENTAMENTO POST COPPA D’AFRICA – “Io sento spesso queste preoccupazioni. Addirittura, qui a Napoli, siamo partiti già da settembre a parlare dei tre giocatori che sarebbero partiti e delle difficoltà del Napoli nel gestirne la mancanza dimenticando la qualità della rosa che, oggi, riesce a compensarne l’assenza. La brillantezza di questi giocatori non dipenderà tanto dall’aspetto climatico-ambientale quanto dai risultati conseguiti con le rispettive nazionali. L’aspetto emotivo è importante e, a certi livelli, fa la differenza. Se i rientranti saranno soddisfatti dei risultati conseguiti secondo i loro obiettivi, torneranno brillantemente a disposizione del Napoli“.

DI LORENZO – “In questo caso, non conoscendolo personalmente, oltre ad essere un giocatore straordinario, immagino che sia, soprattutto, una persona perbene e un atleta nella testa, A certi livelli, fa la differenza quello che io definisco ‘allenamento invisibile‘, cioè la capacità di sapersi gestire fuori dal campo, nei rapporti familiari, nell’aspetto nutrizionale e nella qualità della vita extra campo. Evidentemente, ha trovato i giusti equilibri e riesce ad esprimersi al massimo perché pensa, solo ed esclusivamente, al suo lavoro“.

LOBOTKA E JUAN JESUS – “Sicuramente, hanno delle qualità nel loro DNA e la maestria di chi si occupa di loro è riuscita ad esaltare al massimo le loro potenzialità. Non era facile perché Lobotka, soprattutto, ha pagato l’ambientamento in una città particolare come Napoli. Essendo un nordico, non era abituato a certi ritmi ed abitudini alimentari e ne ha pagato le conseguenze. Mi sembra un nuovo giocatore e devo fare i complimenti allo scouting che ha visto lungo per questo giocatore“.

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