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Fabio Pisacane, allenatore del Cagliari, ha commentato la partita contro l’Atalanta ai microfoni di DAZN, soffermandosi sulla crescita della squadra, sulle scelte tattiche e sul giovane talento Marco Palestra.
Nel corso della partita tra Torino e Cremonese, valida per la Serie A Enilive, si è verificato un episodio controverso nei minuti di recupero. Al minuto 100, un tocco di mano di Simeone in area ha suscitato molte discussioni tra tifosi e addetti ai lavori. L’episodio è stato analizzato anche dalla moviola, che ha cercato di chiarire la dinamica e la decisione arbitrale.
Durante i minuti di recupero della partita Torino-Cremonese, la squadra ospite ha battuto un calcio di punizione dalla trequarti. Il pallone, calciato da Zerbin, è arrivato in area dove Simeone è intervenuto per respingere. In questa azione, il pallone ha colpito prima la spalla e poi il braccio di Simeone, che era largo rispetto al corpo. L’episodio è stato subito notato dai giocatori in campo e dagli spettatori, che hanno chiesto l’intervento del VAR per valutare la possibile concessione di un calcio di rigore. La situazione si è svolta in un momento delicato della partita, aumentando la tensione e l’attenzione su quanto accaduto. La decisione dell’arbitro di non assegnare il rigore ha generato molte discussioni, soprattutto per la posizione del braccio di Simeone e la dinamica dell’azione.
Luca Marelli, esperto di moviola, ha analizzato l’episodio sottolineando alcuni aspetti tecnici. Secondo Marelli, il pallone arrivava da una distanza considerevole, circa 20 metri, e non si trattava di un rimpallo o di una situazione imprevedibile. Questo dettaglio è importante perché Simeone avrebbe avuto il tempo necessario per coordinarsi e posizionare il braccio in modo corretto. La moviola evidenzia che il braccio del giocatore era largo fin dall’inizio dell’azione, aumentando così il volume corporeo e rendendo il tocco di mano punibile secondo il regolamento. Marelli ipotizza che il VAR possa aver considerato l’azione come un’autogiocata, cioè un tocco involontario con la spalla seguito da una carambola sul braccio. Tuttavia, questa interpretazione non convince del tutto, poiché la distanza e la posizione del braccio sembrano indicare una chiara infrazione. La mancata revisione al VAR ha quindi lasciato spazio a dubbi e polemiche.
La decisione di non assegnare il calcio di rigore ha suscitato reazioni immediate sia in campo che fuori. I giocatori della Cremonese hanno protestato, chiedendo spiegazioni all’arbitro e al VAR. Anche tra i tifosi e gli addetti ai lavori si sono accese discussioni sull’interpretazione del regolamento e sull’utilizzo della tecnologia in campo. L’episodio potrebbe avere conseguenze anche per le prossime partite, con una maggiore attenzione da parte degli arbitri su situazioni simili. Inoltre, la vicenda riapre il dibattito sull’efficacia del VAR e sulla necessità di criteri più chiari per valutare i tocchi di mano in area. La Serie A continua così a essere teatro di episodi controversi, che alimentano il confronto tra le diverse parti coinvolte e spingono a riflettere su possibili miglioramenti nel sistema arbitrale.
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