La stagione 2025 di MotoGP ha portato gloria e frustrazione a Borgo Panigale. Ducati ha conquistato nuovamente la Tripla Corona, ma lo ha fatto mentre uno dei suoi uomini simbolo, Pecco Bagnaia, viveva il momento più buio della sua carriera in classe regina.
Il due volte campione del mondo, che solo dodici mesi fa dominava la categoria insieme a Jorge Martín, oggi appare irriconoscibile alla guida della GP25, una moto considerata unanimemente la migliore del lotto. La caduta di Portimão ha segnato il quarto ritiro consecutivo, il sesto complessivo della stagione, e con appena pochi punti di margine su Pedro Acosta rischia perfino di chiudere il Mondiale al quinto posto.
Il confronto interno fa ancora più male: la distanza in classifica con il compagno di squadra Marc Márquez, laureatosi campione con ben cinque gare di anticipo, è di 257 punti. Un abisso reso ancor più pesante dal fatto che lo spagnolo ha chiuso anzitempo la sua stagione a causa dell’incidente in Indonesia provocato dall’errore di Marco Bezzecchi.
Tardozzi: «Non è un problema di velocità, ma di fiducia»
Tra i primi a intervenire sulla situazione c’è stato Davide Tardozzi, team principal del Ducati Lenovo Team, che ha analizzato con lucidità il momento di Bagnaia.
«La velocità di Pecco non è mai stata messa in discussione. Quello che lo sta penalizzando è la mancanza di fiducia con la moto. Non parliamo di un problema fisico o motivazionale, ma di sensazioni: se un pilota non si sente completamente a proprio agio, non può guidare libero», ha dichiarato a Sky Sports.
Tardozzi ha sottolineato come Ducati abbia tentato in tutti i modi di ricreare le condizioni che avevano permesso a Bagnaia di eccellere nella scorsa stagione — e in alcuni fine settimana di quest’anno, come in Giappone, quando tutto sembrava funzionare.
«Abbiamo fatto tutto il possibile per riportarlo alle stesse condizioni dell’anno scorso. Credo che abbiamo lavorato nella direzione giusta; se manca ancora qualcosa, dovremo parlarne e capire come arrivare alla soluzione. Quando un pilota come Pecco arriva anche solo a dubitare un minimo, questo si vede. Non è questione di velocità, ma di connessione con la moto».
Dall’Igna: «Se conoscessimo il motivo, avremmo già risolto»
Sulla stessa linea anche Gigi Dall’Igna, Direttore Generale di Ducati Corse, che ha espresso tutto il suo disorientamento in un’intervista al canale ufficiale della MotoGP.
«È difficile da spiegare. Se conoscessi la ragione precisa sarei felice, perché potrei fare qualcosa per risolvere il problema. Né lui né io sappiamo esattamente cosa stia succedendo».
Dall’Igna ha però voluto ribadire il rapporto solido e umano che lega ancora le due parti, nonostante le difficoltà.
«Il rapporto tra noi e con la squadra è sempre stato ottimo, e lo è rimasto anche in questo periodo complicato. Abbiamo vinto due mondiali insieme, il mio primo titolo piloti in MotoGP l’ho conquistato con lui. Farò tutto ciò che posso per aiutarlo a ritrovarsi. Siamo qui per ottenere risultati, e quando non arrivano è un problema per tutti: per lui, per il team e per me».
Un futuro da riscrivere
Bagnaia è chiamato a un finale di stagione dignitoso per provare a invertire una tendenza che, psicologicamente, potrebbe lasciare strascichi anche nel 2026. Ducati, dal canto suo, appare determinata a non abbandonarlo e a lavorare per restituirgli la sicurezza necessaria per tornare protagonista.
Dopo due titoli mondiali e un rapporto ricco di successi, l’obiettivo comune è lo stesso di sempre: rimettere Bagnaia nella condizione di lottare per vincere.