Al Tardini finisce zero a zero tra il Parma dell’ex nerazzurro Chivu e il Napoli allenato da Antonio Conte che però resta primo nonostante tutto. Infatti, complice il pareggio al cardiopalma dell’Inter contro la Lazio in casa e dopo un doppio vantaggio, gli azzurri mantengono il punto di vantaggio in testa alla classifica rispetto alla squadra meneghina. Ad aprile i crociati avevano fermato l’Inter, ora è toccato al Napoli, ma il segno X ha il sapore di una vittoria per Conte e i suoi che restano a più uno sui nerazzurri. Il Parma perde Man alla vigilia e conferma la coppia Bonny-Pellegrino in attacco, in difesa Valenti è squalificato, torna Circati dopo uno stop lungo quasi otto mesi per infortunio. Conte non ha Lobotka e Buongiorno, Olivera torna al centro della difesa, la regia affidata Gilmour, davanti partono titolari Lukaku e Raspadori. Vivace l’avvio di gara: il Parma non ha paura e prova a ripartire in velocità con Bonny, che crea due occasioni ma in entrambi i casi calcia debole. Sull’altro fronte Lukaku fa a sportellate con Leoni, Politano è il più brillante: accelera e si accentra, Suzuki para sicuro un tiro dal limite. Regna l’equilibrio ma la partita si infiamma alla mezz’ora: Sohm costringe Meret alla deviazione in angolo con una botta da fuori. Due minuti più tardi Anguissa si libera in area con un “sombrero” di Leoni e conclude d’esterno destro al volo colpendo il palo a portiere battuto. Gli ospiti aumentano la pressione, il possesso palla sfiora il 70%, ma il Parma si difende con ordine, senza concedere altre occasioni. Nell’intervallo dal Meazza non arrivano buone notizie, l’Inter è in vantaggio sulla Lazio ma Conte non cambia. Dopo meno di un minuto Sohm prova a sorprendere Meret con un gran tiro da trenta metri: il portiere mette in angolo. Dopo un pallido inizio di ripresa, il Napoli aumenta il ritmo e inizia a spingere: al 12′ Politano pizzica la parte alta della traversa con un tiro cross. I ducali faticano ad uscire dalla loro metà campo e perdono Leoni per infortunio: il giovane centrale (classe 2006) fino a quel momento aveva annullato Lukaku. Da bordo campo il tecnico degli azzurri detta ogni singolo passaggio di una manovra che resta molto elaborata e passa al 4-3-3, cambiando due pedine: dentro Billing e Neres, serve uno che salti l’uomo. Al 26′ terzo legno colpito dal Napoli: la punizione di Mc Tominay viene deviata da Suzuki sulla traversa con un grande intervento. Chivu inserisce Bernabè, al rientro da un infortunio, per provare a tenere un po’ il pallone. L’Inter segna un nuovo vantaggio, il settore ospiti esulta, il Napoli tenta il tutto per tutto: entrano Simeone per uno spento Lukaku e Ngonge per Politano. Si giocano due partite in una: pareggia la Lazio a San Siro, la panchina di Conte festeggia. Scoppia un rissa tra le panchine, volano parole grosse: espulsi entrambi i tecnici. Non si gioca più, il Napoli attende il risultato di Milano, il Parma però si scopre e Lovik sgambetta Neres in area: Doveri concede il rigore ma il Var lo cancella per un fallo su Circati a metà campo. Il pari non era il risultato sognato alla vigilia, ma al fischio finale esultano comunque i 3.500 del settore ospiti del Tardini. Manca solo l’ultima gara in programma al Maradona (con data da definire): arriva il Cagliari (già salvo), il Napoli ha il destino nelle sue mani a novanta minuti dal traguardo, mai così vicino. Il Parma invece dovrà guadagnarsi la salvezza all’ultima giornata, in trasferta a Bergamo.
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