Napoli-Empoli, Gattuso: “Abbiamo sofferto, ma importante passare ai quarti di Coppa Italia”

Nel corso della conferenza stampa post-partita, il tecnico del Napoli Rino Gattuso ha chiarito anche l’attacco dopo la gara di Udine. Cosa non ti è piaciuto? “E’ stata una gara difficile, importante era passare e dare minutaggio ai tanti che non giocavano da tempo. Mi aspettavo questa fatica, ci sta, poi l’Empoli ha giovani che hanno già valori importanti, sapete meglio di me che spende 3-4mln l’anno per il settore giovanile, hanno già elementi da 10-15mln ognuno. Ci manca un po’ d’equilibrio, è vero, ma creiamo tantissimo, abbiamo sbagliato tanto sotto porta, a livello difensivo possiamo fare meglio”. Preoccupa la fase difensiva? “Non è questione di difesa, erano ripartenze, è questione di come tieni il campo, come gli avversari superano la prima pressione. Ci saltavano 3-4 uomini in pressione. Dobbiamo migliorare nella pressione”. Al Napoli manca il pubblico più di altre squadre? “E’ un problema di tutti, giochiamo da 11 mesi, è un altro sport per come si vive la situazione. Il sistema va avanti, siamo dei privilegiati, veniamo pagati, ma è innegabile che da 11 mesi la quotidianeità non c’è, pure l’Empoli oggi bloccato, pure in Premier tanti problemi. Ogni giorno facciamo il tampone o aspettiamo il risultato, è anomala, c’è chi ha più positivi e chi meno, non è facile. Ci sono stati milioni di morti nel mondo, è difficile parlare di pubblico. Quando vedo gli spettatori nelle gare vecchie mi viene la pelle d’oca e spero arrivi presto questo giorno”. Questione dei telefoni? “Grazie per questa domanda. Ho sbagliato anche io ad esprimermi. Io ho detto che non dovevano leggere, ma per non farsi influenzare, come Fabian ed altri che vengono contestati. Come quando giocavo, a volte preferivo non leggere nulla, quello era il mio sfogo, di non stare dietro alle chiacchiere perché ci sono momenti in cui vieni massacrato. Parlando di cazzate non ho usato un linguaggio perfetto, ma non ce l’avevo con chi mi ha risposto. Ce l’ho con chi ha detto falsità in questo mese, che volevo dimettermi, che sono malato. C’è qualche ex direttore che dice non devo allenare perché prendo cortisone e tante cattiverie. A me piace essere giudicato, non mi sono mai piaciute le falsità, poi divento maleducato, scorbutico, lo sono stato e mi scuso, ma non ce l’avevo con quei 2-3 che mi hanno risposto. Posso essere scarso o bravo, ognuno può giudicarmi, ma non dire falsità per divertirsi sulla mia testa”. Sulle critiche: “Qualcosa di buono l’ho fatto, qualche partita l’ho giocata, coppe ne ho vinte, nona stagione da allenatore, ma si vuole far passare che sonno acerbo che devo fare esperienza. Più di 300 partite a 43 anni, ce ne sono pochi in giro, ma va bene così, l’importante non dire cose false”.

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