Uno studio condotto dall’Istituto di biometeorologia del CNR ha evidenziato le aree di Napoli maggiormente soggette al fenomeno delle “isole di calore”. Queste zone, caratterizzate da un’elevata cementificazione e scarsa presenza di verde, accumulano calore durante il giorno e lo rilasciano lentamente durante la notte, causando temperature più elevate rispetto alle aree circostanti. Secondo la mappa elaborata dai ricercatori, le zone più a rischio includono il centro storico, i quartieri Avvocata e Montecalvario, Scampia, Piscinola, San Giovanni a Teduccio, Barra e Fuorigrotta. In queste aree, l’assenza di spazi verdi e l’alta densità edilizia contribuiscono significativamente all’aumento delle temperature.
Un’analisi delle temperature registrate nei vari quartieri di Napoli ha rivelato differenze significative. Secondo le rilevazioni effettuate tra le 11:30 e le 11:45 di mercoledì 19 luglio, i quartieri di Bagnoli e Posillipo hanno registrato le temperature più elevate, con 36 gradi. Il quartiere Stella ha seguito con 35 gradi. Nel centro cittadino, le temperature oscillavano tra i 34 gradi di Chiaia e i 32 dell’Avvocata. Nella zona collinare, il Vomero ha registrato 34 gradi, mentre l’Arenella 32. Nella zona nord, San Carlo all’Arena, San Pietro a Patierno, Secondigliano e Miano hanno registrato 34 gradi, mentre Chiaiano, Piscinola e Scampia si sono attestati sui 32 gradi. Nella zona ovest, Bagnoli ha registrato 36 gradi, mentre Pianura 32. Nella zona est, Poggioreale ha registrato 34 gradi, mentre San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli 33 gradi.
Le “isole di calore” urbane rappresentano un rischio significativo per la salute pubblica, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani. L’aumento delle temperature in queste aree può causare stress termico e aggravare condizioni mediche preesistenti. Per mitigare gli effetti delle isole di calore, gli esperti suggeriscono interventi come l’incremento delle aree verdi, l’utilizzo di materiali riflettenti nelle costruzioni e la riduzione della cementificazione. Tuttavia, in molte delle zone identificate come più calde a Napoli, tali misure non sono ancora state implementate in modo significativo.
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