Al termine del Consiglio federale svoltosi questa mattina in via Allegri, Gabriele Gravina ha fatto il punto sulla Nazionale e sui prossimi impegni in vista dei playoff mondiali. Il presidente della FIGC ha escluso la possibilità di uno slittamento della 30ª giornata di Serie A per agevolare l’Italia: “È un’ipotesi irrealistica. Basta guardare al calendario tra campionato, coppe e Coppa Italia: non ci sono spazi. Stiamo comunque dialogando con la Lega A, ma al momento la priorità è chiudere bene le prossime due partite. Dopo il sorteggio del 21 novembre valuteremo tutto, anche le sedi”.
Gravina ha anche anticipato un possibile stage a Coverciano il 9-10 febbraio: “Servirebbe a ridurre il lungo stop tra novembre e marzo. Gattuso rischierebbe di restare troppo tempo senza lavorare con i giocatori”.
Il presidente si è soffermato sul lavoro del nuovo commissario tecnico: “Le ultime gare hanno mostrato una squadra viva, compatta, con voglia di vincere. Gattuso ha ridato entusiasmo a me e, credo, a tutti gli italiani. È paradossale rischiare di arrivare secondi avendo perso solo una partita. Il format delle qualificazioni andrà rivisto: non è equo”.
Poi un sorriso: “La febbre mondiale cresce, ma niente Tachipirina: ci teniamo troppo. Qualificarci è essenziale anche dal punto di vista politico-sportivo. Il nostro calcio è stato premiato a Madrid per il progetto della divisione paralimpica, un riconoscimento che non deve essere oscurato da una mancata qualificazione”.
Sulle polemiche legate alla partita con Israele, Gravina è stato netto: “Non giocarla sarebbe stato folle. Avremmo solo favorito loro, consegnando la qualificazione. Noi facciamo sport, non politica. In campo e sugli spalti il clima è stato positivo, le violenze fuori dallo stadio sono opera di gruppi che non c’entrano nulla. Quelle scene non rappresentano né i tifosi italiani né quelli israeliani”.
Capitolo stadi: “San Siro, oggi, non risponde ai requisiti per ospitare l’Europeo, e siamo i primi a dirlo. Con Roma c’è invece massima collaborazione: il sindaco Gualtieri e la proprietà giallorossa hanno mostrato grande disponibilità. Sono fiducioso”.
Infine, Gravina ha espresso perplessità sulla nuova Commissione indipendente che sostituisce la Covisoc: “Ritengo sia una violazione dell’autonomia dello sport. È passata da un costo di 300 mila euro a oltre 3,5 milioni, di cui 1,9 coperti dalla FIGC. Paghiamo il personale distaccato e forniamo gratuitamente la piattaforma di lavoro. È un’anomalia su cui torneremo nel Consiglio del 24 novembre. Con il ministro Abodi c’è dialogo, ma non possiamo permettere che questo peso ricada sul bilancio federale”.
Un intervento lungo e denso, quello del presidente, che conferma l’attenzione della Federazione su tutti i fronti: dalla qualificazione mondiale al futuro degli impianti italiani, passando per la tutela dell’autonomia sportiva.
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