Garcia: “A Bologna qualche cambio ma non siamo stanchi. Anguissa? Non è una macchina”

Rudi Garcia ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Bologna e Napoli che si terrà al "Dall'ara"
Rudy Garcia (Photo by Andrea Staccioli/Insidefoto/LightRocket via Getty Images)

Rudi Garcia ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida tra Bologna e Napoli. Il match, in programma domani allo stadio “Dall’ara” di Bologna, sarà valido per la terza giornata del campionato di Serie A. Gli azzurri, dopo la vittoria in Champions League contro il Braga, hanno voglia di ritrovare il successo dopo la sconfitta interna con la Lazio e il pareggio in casa del Genoa. Queste le parole del tecnico azzurro:

Domani la sua 100esima in Serie A, ma anche 100 giorni dal suo arrivo. Lei disse commentiamo dopo i primi 100 giorni.
“Sì, me l’hanno detto i nostri addetti media, sono importanti i risultati di queste 99 ma è più importante vincere la 100esima. Sono contento di essere qui, guidare questa squadra, questo gruppo fantastico, col mio staff, siamo motivati e concentrati al 100% per domani”.

A che punto è la sua idea di calcio a Napoli? Quali ostacoli sta incontrando?
“Un allenatore spera sempre di avere tutti a disposizione, ma non è possibile, ci sono sempre gli infortunati. Poi sul resto abbiamo dimostrato dall’inizio della stagione che siamo una squadra offensiva, lo sapevamo, abbiamo sempre fatto gol in partita, potevamo anche fare più gol, anche a Braga, ma servono a volte alcuni millimetri dalla tua parte. Per il resto, abbiamo preso 5 gol in campionato, troppi, ma abbiamo subito solo 8 tiri e quindi non è che siamo fuori posizione o subiamo tanto. Serve più efficacia anche difensiva. Sul gioco possiamo migliorare, anche se ricordo il primo tempo con la Lazio, sbagliammo il secondo e ci manca un risultato che oggi potrebbe farci stare benissimo. E’ solo quel secondo tempo che ci ha messo in difficoltà, perdendo in casa. Dobbiamo recuperare fuori quei punti, sapendo che il Bologna è una buona squadra, con un buon allenatore, io lo ammiravo da giocare e sono contento stia facendo bene anche da tecnico. E’ una squadra che gioca, ha qualità, ma non cambia nulla per noi, dopo 4 giorni è importante il recupero per stare bene ed a parte alcuni giocatori che devono tornare al 100% è tutto normale”.

A livello ambientale sente un pizzico di severità o pregiudizio? Dopo una vittoria in Champions si ingigantiscono i difetti.
“Io ogni volta che incontro i tifosi in città mi incoraggiano, dicono che sono con me, parlo direttamente con loro. Poi lavoriamo ogni giorno per migliorare, ovviamente a Braga s’è vinto in maniera meritata ma dovevamo metterci al riparo con più gol. Così non si apriva a vedere il bicchiere mezzo pieno, anche perchè è mezzo pieno perché vincere fuori in Champions non è mai facile, siamo messi bene ed attendiamo il Real con i nostri tifosi. Il pane quotidiano però è importante, non siamo contenti di essere quinti e dobbiamo vincere”.

Lei è più propenso ad una rotazione partita per partita oppure i 60′ e 30′ dei cambi possono aiutare?
“Ho una rosa forte soprattutto in attacco dove posso cambiare e tenere qualità alta, sapendo che nel nostro gioco gli esterni sono più esposti perché danno una grossa mano difensiva, mi riferisco a Politano che ha avuto un grande inizio di stagione, non finisce le partite, ma ha quasi sempre iniziato. Ci possono essere rotazioni, ma anche entrare presto nel secondo tempo può aiutarci, far recuperare chi esce e avere minutaggio chi entra. Con lo staff abbiamo riflettuto, arrivano tante partite ogni 3 giorni. Non si può iniziare con gli stessi, così come finire. Io conto su tutti, devono essere pronti, l’atteggiamento collettivo è la cosa più importante”.

Ha parlato di poca continuità nella stessa partita.
“Quando fai un primo tempo così bello come con la Lazio, non puoi fare quel secondo tempo con la Lazio. La squadra deve essere in grado di tenere i suoi principi, pressing alto, palleggio, possesso palla, occasioni, ma deve avere anche brava perché ne ha le caratteristiche per sfruttare gli spazi mettendoci un po’ più bassi perché a volte le squadre che affrontiamo sono tutte schierate e dobbiamo creare spazi, quando c’è spazio dobbiamo fare attacchi rapidi un po’ come a Frosinone sul terzo gol”.

Nei Top 5 campionati europei concedete meno tiri in porta, come si spiega? Senza Rrahmani cambia qualcosa?
“Amir è uno dei nostri punti forti, è chiaro, ma sono contento di Leo, l’ho tenuto a tutti i costi, lui era sollecitato, voleva andare via per giocare, ho convinto lui e la società perché è un difensore forte, forte di testa, con una mentalità eccezionale, sono tranquillo con Leo che prenderà il suo posto. Poi ora siamo solo in 3 e devo inventarmi un quarto se serve, abbiamo Juan Jesus e Natan, due mancini che possono iniziare queste partite. Speriamo di recuperare Amir al più presto, ma questo infortunio ce l’aveva già col Kosovo e fa un po’ male sapere che ha giocato due volte con la nazionale, io l’ho risparmiato col Genoa e dopo 10′ col Braga… ma è così. La statistica non la conoscevo, ma va nel senso che dicevo, 5 gol, 8 tiri solo subiti in porta, un po’ di sfortuna nostra, mancanza di determinazione e fortuna loro, anche a Genova pure sul primo gol quell’episodio. Non ci lamentiamo, ma significa che difendiamo bene e dobbiamo continuare. Alla lunga prendendo così pochi tiri prenderemo pochi gol”.

Anguissa ci sembra un po’ in difficoltà fisica. Cajuste è un’opzione?
“Cajuste non era disponibile col Braga, vediamo oggi se può tornare nel gruppo o no. Anguissa ha fatto buonissime cose finora, altre di un livello meno importante. Aspettiamo tutti le sue prestazioni, ha fatto una stagione pazzesca l’ultima, quindi è normale che aspettiamo sempre il meglio ma i giocatori non sono macchine. Sono dipendenti anche da preparazioni, momenti, l’importante che stia bene e ritroverà il suo livello, non mi preoccupa”.

ADL le ha chiesto lo Scudetto o di ritornare in Champions?
“L’ho già detto all’inizio, un club come il Napoli deve essere ogni anno in Champions, dobbiamo finire tra i 4. Poi è chiaro quando hai ambizioni e sei campione d’Italia, l’ambizione è difendere con gli artigli lo Scudetto che abbiamo sul petto. Vediamo, per ora siamo quinti e non ci va. Pensiamo solo a domani”.

Sono molti i cambi che immagina rispetto a Braga?
“Sono alcuni, ma la squadra non sarà stanca, possiamo pure gestire in corsa per dare freschezza alla squadra. All’inizio non servirebbe, ma è una possibilità”.

Bologna col 4-2-3-1, può schierarsi in maniera speculare?
“Abbiamo come base il 4-3-3, ma con gli stessi 10 di movimento posso usare diversi moduli senza cambiare elementi. Forse sarà così”.

Osimhen un po’ troppo solo? Perché la squadra appare troppo lunga? Aiuterebbe così anche Kvara.
“Spero Kvara trovi il gol in fretta, gli ho parlato, se si concentra solo sul gol non lo fa mai. Deve fare il suo gioco, con leggerezza nella testa, avendo piacere di giocare, anche di difendere. Questo vale per tutti, così tornerà in gol e tornerà la fiducia. Su Osimhen, vedendo tutte le occasioni che ha avuto a Braga, spero abbia sempre tutte quelle occasioni perché significa farà sempre un gol a partita o due”.

Cosa dovete fare col Bologna per non abbassarvi come col Braga? Non è nelle corde della squadra.
“Il problema è perdere palloni pericolosi che ti tolgono equilibrio, sia il gol preso che il palo, perché non ricordo altre cose dalle parti di Meret, il pallone ce l’avevamo noi e dobbiamo essere più precisi in uscita e in attacco rapido”.

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