Aurelio de Laurentiis ha parlato in conferenza stampa:
“Bilancio ultra-positivo, in un paese complicato, Napoli veniva descritta come ingovernabile ed il calcio a Napoli ha dimostrato che qui si può e si deve lavorare. Noi dobbiamo trasformare beni immateriali in qualcosa di industrialmente valida, contenuti, una palestra di grande allenamento. Con grande stupore quando andai da Carraro al secondo anno di C e dissi ‘guardi presidente, secondo me qui non funziona questo, questo questo’, lui mi guardò e mi disse ‘lo dice lei?’, ma perché ‘non si può parlare?’, e poi scoppiò Calciopoli. Il vecchio non è ai stato superato dal nuovo, lo dico sempre da Veltroni nel ’96 che cambiò le regole del gioco, concetto ribadito da Platini all’Uefa. Il calcio così ha sempre accumulato debiti, io che ho fatto tanti, ne ho acquisti e distribuiti, non ho mai fatto una lira di debiti ed è stato il mio mantra e sono riuscito a trasportare anche nel calcio. Ma quando si dice che il calcio italiano non va da nessuna parte è perché nessuno vuole andare in parti diverse. Tranne alcuni casi, i club non partecipano, per non parlare dei fondi, un disastro. Si è sempre detto che Napoli è un club di passaggio per i calciatori. Falso! Oggi non siamo solo un club che lancia campioni, ma anche un punto di arrivo. Campioni affermati vogliono venire, uno dei migliori allenatori del mondo ha fortemente voluto il Napoli. In una fase dove il calcio spende meno, il Napoli investe oltre 150mln di euro nel mercato estivo. Leggo che ADL è impazzito, tira fuori tutti questi soldi, ma l’altro anno dopo lo Scudetto sbagliammo gli acquisti ma mica spendemmo poco… e pure gli altri anni mica spendemmo poco. 150mln e passa sono alla base di un cambiamento totale. Se dico ripartiamo da zero significa rifondare e quindi investire. Questo è stato possibile grazie ad un modello di sostenibilità e pianificazione portato avanti dal 2004, in questo senso siamo l’unico baluardo ad un sistema calcio diventato finanza oggetto dei fondi, venduto ad interessi diversi da quelli originari. Un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione, noi invece abbiamo dimostrato che un altro calcio è possibile, vincendo lo Scudetto restando fedeli ai nostri valori. Siamo l’altra faccia della medaglia e così vogliamo restare. In questi 20 anni abbiamo lavorato anche per creare sviluppo su rinascimento napoletano, oggi Napoli è globale, il club dall’inizio ha dimostrato che qui si può lavorare con successo. Da anni enfatizziamo la bellezza della città ed il lato glamour, dal lato dell’auto-produzione delle maglie, non siamo solo una società sportiva ma anche un fashion brand che attira marchi internazionali. Terzo pilastro i diritti d’immagine, da 20 anni detenuti al 100%, dopo una prima fase dove abbiamo portato il club ai vertici in Italia ed in Europa, ora inizia la seconda fase spostando il focus anche su investimenti per consacrare l’azienda definitivamente. Il calcio Napoli sarà consacrato nella sua indipendenza, stiamo procedendo in una riorganizzazione aziendale come club europei, il comparto sportivo ed aizendale e competenze specifiche, per un’interazione di successo. Il secondo elemento è nelle infrastrutture: il nuovo centro sportivo, una casa unica a prima squadra e giovanili, lavorando come non abbiamo potuto fare sul territorio nella prima fase. Manifestato al Comune interesse su un’area già individuata e che necessita di bonifica che faremo a nostre spese. Un investimento anche nel vivaio. Il secondo elemento è l’acquisto e la riqualificazione del Maradona: c’è un gruppo di lavoro interno al club per lo studio di riqualificazione anche delle aree circostanze. Ai napoletani l’eredità di uno stadio funzionale, ma anche un’esperienza quotidiana unica con aree commerciali, interattive, di ristorazioni e museo. In attesa del via libera del Comune alla vendita dello stadio, ma siamo ottimisti: il Comune si libererà di un costo e regalerà alla città un’opera moderna per gli Europei. Se non fosse possibile, opereremo altrove, senza polemizzare, ma sto cercando di assicurare un nuovo stadio anche su nuove zone perché la data degli Europei si avvicina e bisogna rimodulare il Maradona o costruirlo altrove come quinto stadio degli Europei. Bisogna dare garanzie in breve tempo: mi sono anche domandato, devo dare il via ai lavori ed hanno già impegnato lo stadio per i concerti? Napoli è complicata da questo punto di vista. Un altro elemento è un’ulteriore internazionalizzazione, con una base di tifosi importante e vogliamo attivarla in breve tempo, stiamo per lanciando progetti per la nostra fanbase globale. Un futuro ricco di sfide e opportunità, avremo la vetrina del centenario e siamo pronti a stupirvi con effetti speciali degni dei migliori film. Sono presidente da 20 anni, ma lo spettacolo è appena cominciato. Posso promettervi che fino a quando gestirò il Napoli non indietreggerà mai di fronte a comportamenti predatori e interessi privati. A tutela anche dei giocatori e dei nostri tifosi… (applausi per l’emozione del presidente, ndr). Il più grande orgoglio è stato vincere rispettando regole e persone, continueremo sempre a competere con questi principi. Dissi che avevo intenzione di rilanciare la città anche grazie al calcio ed oggi ha attenzione globale anche col nostro supporto. Da qui parte un calcio libero, sostenibile ed innovativo.”
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