Christophe Galtier è uno degli allenatori vicini alla panchina del Napoli. Sul tacquino del presidente Aurelio De Laurentiis, il nome del francese ci era finito già all’epoca del pre-Spalletti. L’attuale allenatore del PSG, fresco vincitore dell’ultima Ligue 1, aveva fatto esplodere Victor Osimhen all’epoca del Lille. Proprio con quest’ultima squadra era riuscito a battere nel 2020-2021 proprio i parigini vincendo il suo primo campionato francese, dopo aver conquistato nella stagione 2012/2013 la Coppa di Lega con il Saint’Etienne. Al Napoli, però, poi non se ne fece più nulla ed arrivò Luciano Spalletti. A giorni potrebbe firmare la risoluzione con la squadra della capitale transalpina, e quindi il numero uno della società azzurra potrebbe ripiombare sul tecnico nativo di Marsiglia, città di mare come quella partenopea. Galtier, nel corso della sua carriere da calciatore, è già passato per l’Italia, precisamente a Monza nella stagione 1997/1998. Suo compagno di squadra dell’epoca Roberto D’Aversa, già allenatore di Parma e Sampdoria, che ci ha raccontato in esclusiva un suo ricordo dell’esperienza brianzola di Galtier e del suo percorso da allenatore:
Che tipo di giocatore era in campo Galtier? Dava già l’idea di un “allenatore in campo”?
“Ricordo vagamente di un giocatore elegante sia in campo che fuori, come da buon francese. Giocatore di un’intelligenza sopra la media e devo ammettere che si vedeva già la stoffa dell’allenatore. Tatticamente quando ci dava consigli erano sempre corretti. Chiaramente il ruolo che ricopriva, ovvero centrocampista centrale, lo ha aiutato nelle letture degli schemi, nelle valutazioni e nei tempi di gioco da impostare per la squadra”.
Che ricordo hai di lui e se ti ha stupito vedere questa sua ascesa nel calcio francese?
“Mi aspettavo un’ascesa così, e per un motivo molto semplice. Quando preparai la partita col Milan essendo la prima di campionato analizzai una sua partita pre-campionato contro i rossoneri. Giocava con lo stesso sistema di gioco. Oltre ad aver messo in difficoltà il Milan notai tante cose positive in fase offensiva fatte in base al modo di difendere del Milan. Comunque ho un ricordo molto positivo di lui. E’ un ottimo allenatore e il suo percorso lo dimostra”.
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