L’Associazione Italiana Arbitri (AIA) ha deciso di oscurare il proprio sito ufficiale, sostituendolo con un’immagine simbolo della non violenza. Questa azione è stata intrapresa in risposta all’ennesima aggressione subita da un arbitro, un episodio che si aggiunge a una lunga serie di attacchi avvenuti in diverse regioni italiane. Secondo l’AIA, l’ultimo caso si è verificato in Sicilia, mentre il giorno precedente un altro episodio simile è avvenuto in Campania. Nelle settimane precedenti, aggressioni sono state registrate anche in Veneto, Lazio e in altre regioni del paese.
Il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, ha espresso la sua indignazione per la situazione attuale, definendola “ormai inaccettabile”. Zappi ha sottolineato come queste aggressioni colpiscano spesso arbitri giovanissimi, aggrediti da persone che potrebbero essere loro genitori, per decisioni di gioco come un fuorigioco o un rigore. “Queste incresciose aggressioni devono essere oggetto di una profonda analisi, anche a livello istituzionale e politico”, ha dichiarato Zappi, evidenziando come il problema abbia assunto un significato non solo sportivo ma anche sociale. Secondo il presidente, è necessario che tutta la società civile combatta con fermezza questo fenomeno.
Le aggressioni agli arbitri non sono un fenomeno isolato, ma rappresentano un problema diffuso e complesso che coinvolge diverse regioni italiane. Gli episodi di violenza nei confronti dei direttori di gara sono diventati sempre più frequenti, sollevando preoccupazioni non solo all’interno del mondo sportivo, ma anche a livello sociale. L’AIA, attraverso l’oscuramento del sito e le dichiarazioni del suo presidente, intende sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla gravità della situazione, auspicando interventi concreti per arginare il fenomeno e proteggere gli arbitri, soprattutto i più giovani, da ulteriori attacchi.
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