Su Radio Kiss Kiss Napoli, nell’appuntamento pomeridiano di Radio Goal, il passato, i ricordi, l’emozioni e la gioia di una grande vittoria sono diventati presente. E’ intervenuto, infatti, mister Ottavio Bianchi, storico vincitore, come tecnico del Napoli, del primo storico scudetto nel 1987 e della Coppa UEFA nel 1989.
Queste le sue impressioni, rievocando proprio la notte magica di Stoccarda,
GOL DI ALEMAO – “In quella partita hanno fatto gol tutti. Riguardo al gioco, se fossimo stati più comunicatori, quelli che ci giudicavano ne avrebbero fatto dei trattati“.
RICORDO DI NAPOLI – “Quando, in una partita al San Paolo, le persone incitarono il mio nome per 90 minuti quando, prima, mi avevano detto che mi avrebbero contestato“.
ELIMINARE IL BARCELLONA – “Innanzitutto, la Coppa UEFA di una volta non è quella di adesso. Allora, era la Champions di adesso, visto che ci partecipavano le seconde e le terze di tutti i campionati. Oggi, il Napoli è, da anni, nell’élite del calcio italiano. Ha un’ottima organizzazione societaria, la squadra è molto buona e il pubblico è sempre presente. Penso che non gli manchi nulla per fare il grande risultato, sia in Italia sia in Europa. Le motivazioni e lo spessore della squadra sono elevatissimi“.
COPPA ACQUISITA AL GOL DI FERRARA? – “No. Anzi, mi arrabbiai moltissimo quando, sul 3-1, commettemmo due errori e pareggiammo la partita, anche se il risultato era oramai acquisito. La mia mentalità mia era quella di non mollare fino alla fine. La partita poteva finire 3-1, ma avrei voluto anche il quarto e il quinto gol. Da rimarcare, in quella partita, la prestazione di Careca. Ha giocato con 40 di febbre e, fin quando gli ha retto il fisico, ha fatto una prestazione straordinaria“.
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