Rizzoli: “L’arbitro deve anche sbagliare, serve per la sua crescita. La tecnologia solo come supporto” – VIDEO

Nicola Rizzoli, arbitro della Finale della World Cup 2014 ed attuale Director of Refereeing della CONCACAF, è intervenuto durante RadioGoal rilasciando alcune dichiarazioni: “Il lavoro è quello che paga, il talento conta poco nel mondo arbitrale, conta l’essere umano che è al centro di un percorso decisionale come il mondo arbitrale e come richiede il mondo del calcio. Gli arbitri devono fare tanta palestra ed anche sbagliare, ma serve per crescere. L’arbitro deve decidere, il rischio è che quando c’è una tecnologia è affidarsi alla tecnoologia. Riprendere il percorso decisionale in campo, la tecnologia è un supporto. Il mondo del calcio è complicato, ci sono tante situazioni di grigio, l’arbitro deve decidere perché in quelle zone la tecnologia non vale. L’arbitro è un essere umano, poi è fallibile come tutti gli essere umani. Spesso i giudizi sono personali e non sull’arbitraggio. Poter spiegare ed anche ammettere un errore fa capire quanto ci tengono a dimostrare che non vogliono sbagliare. Ho arbitrato la finale Mondiale e rappresentavo gli arbitri italiani e gli arbitri europei. L’esperienza che ha un arbitro dipende anche dalla palestra dove ti sei allenato. Sei sempre un essere umano e fai di tutto per non sbagliare. Il giorno prima della finale ho dormito ed anche molto bene, non ho mai sofferto la tensione prima delle partite. L’attesa della partita è bello ed è difficile si accavallano i pensieri.

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