La Nazionale italiana di Gennaro Gattuso si prepara a tornare in campo per due sfide decisive nelle qualificazioni ai Mondiali del 2026. Dopo tre vittorie e una sconfitta nelle prime quattro gare, gli Azzurri affrontano ora l’Estonia in trasferta e Israele in casa, con l’obiettivo di accorciare le distanze dalla capolista Norvegia.
Il gruppo, composto da cinque squadre (Norvegia, Italia, Israele, Estonia e Moldavia), vede attualmente gli scandinavi al comando con 15 punti e una differenza reti impressionante di +21. L’Italia segue con 9 punti e una differenza reti di +5, a pari merito con Israele ma con una partita in meno. Estonia e Moldavia chiudono la classifica con rispettivamente 3 e 0 punti.
Il regolamento FIFA prevede che, in caso di parità di punti, la classifica venga determinata da:
Per ottenere il primo posto — e quindi la qualificazione diretta ai Mondiali — l’Italia dovrà vincere tutte le gare rimanenti, compreso lo scontro diretto con la Norvegia, sperando che gli scandinavi non vincano almeno una tra le partite contro Estonia e Israele.
Un secondo scenario, più complesso ma matematicamente possibile, prevede che gli Azzurri si impongano con ampi margini di gol per colmare la differenza reti rispetto alla Norvegia, oggi superiore di 16 reti. In tal caso, ogni gol segnato nello scontro diretto peserebbe “doppio”, migliorando la differenza dell’Italia e peggiorando quella norvegese.
Nonostante la situazione non sia semplice, l’Italia di Gattuso ha mostrato segnali positivi in fase offensiva e un’identità di gioco più aggressiva. Tuttavia, serviranno compattezza difensiva e concretezza per centrare la qualificazione diretta e tornare a disputare un Mondiale dopo le dolorose assenze del 2018 e del 2022.
Con la spinta dei tifosi e la grinta del nuovo commissario tecnico, il sogno americano del 2026 resta ancora alla portata.
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