La Uefa potrebbe sospendere Israele da tutte le competizioni calcistiche internazionali. Lo rivela il Times, secondo cui la decisione è attesa già la prossima settimana e avrebbe il sostegno della maggioranza dei membri dell’organizzazione europea. In caso di approvazione, verrebbero esclusi sia i club che la nazionale: ciò comporterebbe l’uscita del Maccabi Tel Aviv dall’Europa League e l’impossibilità per la selezione israeliana di proseguire nelle qualificazioni mondiali, dove è inserita nello stesso girone dell’Italia, attesa a sfidarla il 14 ottobre a Udine.
La posizione di Israele e Usa
Il ministro dello Sport israeliano, Miki Zohar, ha dichiarato ai media locali di lavorare insieme al premier Benjamin Netanyahu per scongiurare la sospensione. A fianco di Israele ci sono anche gli Stati Uniti, che ospiteranno buona parte dei Mondiali 2026. L’amministrazione Trump ha ribadito che “lavorerà senza sosta per impedire qualsiasi tentativo di escludere la nazionale israeliana”.
L’appello dell’Onu e la pressione della società civile
La possibile decisione arriva dopo l’appello di otto esperti nominati dal Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, tra cui Francesca Albanese, relatrice speciale sulla situazione dei territori palestinesi. L’invito a Fifa e Uefa è stato chiaro: sospendere Israele come risposta ai crimini in corso a Gaza. Finora, però, nessuna delle due organizzazioni ha risposto formalmente.
Aleksander Ceferin, presidente Uefa, aveva già ammesso le pressioni: “Nel caso della Russia c’era una forte pressione politica. Ora la pressione arriva soprattutto dalla società civile”. Ma negli ultimi giorni il quadro potrebbe essere cambiato, anche alla luce del riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina da parte di un numero crescente di Paesi occidentali e della presa di posizione del governo spagnolo.
Le possibili conseguenze
Una sospensione dell’Uefa avrebbe un impatto immediato: Israele resterebbe fuori da tutte le competizioni europee e, di fatto, anche dai Mondiali, vista l’impossibilità di completare le qualificazioni. Ciò aumenterebbe la pressione sulla Fifa, che però resta in una posizione delicata per i rapporti del presidente Gianni Infantino con Donald Trump e con diversi Paesi arabi, come Arabia Saudita e Qatar.
Intanto, il Times ha riportato che diversi club europei avevano già chiesto di evitare incontri con squadre israeliane, mentre in occasione della finale di Supercoppa Uefa, lo scorso agosto, è comparso uno striscione ufficiale con scritto: “Smettete di uccidere i bambini, smettete di uccidere i civili”.
La prossima settimana potrebbe dunque segnare un punto di svolta storico: la sospensione di Israele dal calcio europeo, una misura che avrebbe conseguenze politiche e sportive di portata mondiale.