Milan-Bologna, il rigore tolto che fa discutere: analisi e polemiche sulla decisione del VAR

Durante il finale di Milan-Bologna, un rigore assegnato ai rossoneri è stato annullato dopo la revisione al VAR. L'episodio ha generato molte discussioni, soprattutto per la gestione delle immagini mostrate all'arbitro e per la mancata valutazione di un possibile fallo da espulsione.

Il posticipo della 3ª giornata di Serie A tra Milan e Bologna, vinto dai rossoneri per 1-0 grazie al gol di Luka Modric, non passerà alla storia solo per la prestazione del centrocampista croato. A far discutere sono stati soprattutto gli episodi dubbi della partita, che hanno visto l’arbitro Matteo Marcenaro protagonista di una gestione controversa, con il Var incapace di correggere le scelte più delicate. La partita ha così lasciato un retrogusto amaro al tecnico rossonero Massimiliano Allegri, espulso nel finale per le proteste in merito a un rigore annullato.

Marcenaro: fischietto decisionista, ma non impeccabile

Matteo Marcenaro, al quinto anno in Serie A e promosso internazionale nella passata stagione, è noto per la sua personalità, il dialogo con i giocatori e per essere un arbitro decisionista, capace di concedere pochi rigori e cartellini rossi. Tuttavia, la gara di San Siro ha mostrato le difficoltà del fischietto genovese nel gestire episodi chiave, con alcune decisioni che hanno scatenato le proteste dei rossoneri. Coadiuvato dagli assistenti Berti e Ceccon, dal quarto uomo Rapuano e al Var da Fabbri con Paterna all’Avar, Marcenaro ha ammonito cinque giocatori: Estupinan, Tomori, Saelemaekers, Miranda e Skorupski.

Gli episodi chiave della partita

Al 4′ minuto Estupinan commette un fallo su Castro: giallo corretto. Subito dopo, Rabiot cade sulla trattenuta di Zortea, ma la decisione di punirlo è controversa. Al 10′ un pestone di Rabiot su Orsolini non viene ravvisato: era fallo a favore del Bologna. Al 18′ Tomori entra a gamba tesa su Cambiaghi: giallo corretto.

Al 37′ Saelemaekers cade in area sugli sviluppi di un calcio di punizione, ma Marcenaro non assegna rigore, preferendo punire un contatto tra Gabbia e Lucumì. Prima del riposo, strattoni e atterramenti tra Saelemaekers e Cambiaghi portano a un’ammonizione giusta per il rossonero.

Al 54′ il contatto in area tra Gimenez e Lykogiannis, con il giocatore del Milan a terra dopo uno scontro con il greco, non viene considerato rigore, sebbene l’episodio sembrasse discutibile. Al 76′ Pulisic cade in area dopo un leggero contatto con Heggem: per Marcenaro non c’è fallo.

Il caso Nkunku e il Var

L’episodio più controverso arriva al 86′: Nkunku, appena entrato, cade prima su un contatto con Lucumì e poi con Freuler. Marcenaro assegna inizialmente il rigore, poi lo annulla dopo il controllo del Var. Come sottolinea Luca Marelli, esperto di moviola di Dazn, il problema è che il rigore sarebbe stato da concedere sul primo contatto con Lucumì, ignorato dal direttore di gara. “Invece di richiamare l’arbitro a rivedere tutto l’episodio, viene mostrata solo la seconda fase. Lì si può anche capire la scelta di non concedere fallo, ma il primo intervento di Lucumì interrompe una chiara occasione da rete: è rigore con espulsione”, spiega Marelli.

Conclusioni

La prova dell’arbitro Marcenaro a San Siro è stata contraddistinta da alcune decisioni corrette, ma anche da alcuni errori. La gestione del VAR, in particolare, non ha aiutato a chiarire gli episodi più controversi, generando polemiche e rabbia tra i giocatori e l’allenatore del Milan. Nonostante tutto, il Milan porta a casa tre punti grazie a Modric, ma la discussione arbitrale rimane il tema caldo del posticipo.

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