Il Comune di Napoli ha deciso di adottare misure più restrittive per contrastare l’overtourism nel centro storico, introducendo una soglia di saturazione del 30% per gli affitti brevi e intensificando i controlli sulle strutture ricettive.
Per affrontare l’espulsione dei residenti causata dall’iperturismo, il Comune ha proposto una “soglia di saturazione” del 30% per gli affitti brevi nel centro storico. Secondo il sindaco Gaetano Manfredi, “l’azione regolatoria che immaginiamo è la specificazione delle destinazioni d’uso e introdurre una soglia di saturazione del 30% ritenuto limite massimo per gli affitti brevi”. Questa misura mira a mantenere un equilibrio tra locazioni residenziali e turistiche, preservando la vocazione abitativa del centro storico. La vicesindaca con delega all’Urbanistica, Laura Lieto, ha sottolineato che “a Napoli non siamo nella condizione di espulsione dei residenti dal centro storico, siamo ancora in tempo per prendere provvedimenti adeguati”. Tuttavia, alcune zone del centro storico, come i quartieri San Ferdinando, Avvocata, San Lorenzo, Vicaria, Mercato e San Carlo all’Arena, presentano già un rapporto tra affitti brevi e residenziali che oscilla tra il 70% e l’85%, superando la soglia proposta.
Nel 2024, la Polizia Locale di Napoli ha controllato 922 strutture ricettive extralberghiere, rilevando 65 violazioni amministrative e penali, principalmente per omesse segnalazioni, mancata esposizione delle tariffe e superamento delle capacità ricettive. Nei primi giorni del 2025, sono già state controllate 43 strutture, con l’accertamento di 15 violazioni, tra cui due deferimenti per omessa comunicazione degli ospiti all’Autorità di Pubblica Sicurezza. L’assessore alla Polizia Locale e alla legalità, Antonio De Iesu, ha dichiarato che “i servizi di controllo nei confronti delle strutture ricettive extralberghiere saranno ulteriormente intensificati al fine di contrastare efficacemente situazioni di abusivismo ed irregolarità, nell’ottica di mitigare – soprattutto nei quartieri del centro storico – il fenomeno della ‘turistificazione incontrollata’ che sottrae opportunità alla vocazione residenziale degli immobili”.
Secondo la Cgil e l’Unione degli Universitari (Udu), a Napoli ci sono quasi 4.500 B&B non autorizzati su 11.027 strutture censite sulle piattaforme online. Raffaele Paudice della segreteria Cgil Napoli e Campania e Paolo Barbera di Udu Napoli hanno dichiarato che “una città al centro di una vera e propria speculazione che colpisce le fasce deboli della popolazione e gli studenti universitari, sottraendo spazi all’abitare e impoverendo il tessuto sociale del centro storico”. In risposta a questa situazione, associazioni per il diritto all’abitare hanno raccolto quasi 8.000 firme per chiedere al Comune di Napoli il blocco immediato delle licenze per nuove case vacanze e nuove politiche per l’edilizia residenziale pubblica. La petizione sottolinea la necessità di “disporre un blocco di nuove strutture turistiche extra-alberghiere (B&B, case vacanza) in ‘zona A’ che comprende la parte di territorio dove già si concentrano più del 70% degli annunci sulle piattaforme e che vede infatti contestualmente il maggior aumento esponenziale degli affitti per i residenti”.
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