Il centrocampista della Juventus, Weston McKennie, ha recentemente sollevato un dibattito sulla cucina italiana, criticando la rigidità delle tradizioni culinarie del Paese. Durante un episodio del podcast “19F”, condotto dal compagno di squadra Moise Kean, McKennie ha condiviso le sue esperienze e opinioni riguardo all’adattamento alla cultura italiana, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione.
Nel corso del podcast, McKennie ha espresso la sua frustrazione per quella che percepisce come una mentalità chiusa nei confronti delle innovazioni culinarie. Ha dichiarato: “In Italia la mentalità è troppo chiusa. C’è tanta tradizione, va bene, però serve un po’ di apertura all’innovazione. Vi faccio un esempio: io mangio la pasta con pesto, pomodoro e pollo, e tutti qui mi dicono ‘Ma che schifo’, però non l’hanno mai provata. Questo è il problema”.
Non è la prima volta che McKennie condivide le sue particolari abitudini alimentari. Nel documentario “All or Nothing: Juventus” del 2021, ha raccontato di aver avuto difficoltà ad adattarsi alla dieta italiana al suo arrivo a Torino. Ha rivelato di aver iniziato con una percentuale di massa grassa del 18% e di aver dovuto seguire un piano nutrizionale personalizzato per migliorare la sua forma fisica.
Inoltre, ha discusso con l’ex compagno di squadra Giorgio Chiellini riguardo alla pasta, suggerendo abbinamenti insoliti come aggiungere biscotti, brownie o hamburger al piatto. Ha anche menzionato l’uso della salsa ranch sulla pizza, pratica comune negli Stati Uniti ma poco diffusa in Italia.
Le dichiarazioni di McKennie hanno acceso un vivace dibattito sui social media e tra gli appassionati di cucina. Molti italiani hanno difeso le loro tradizioni culinarie, sottolineando l’importanza di preservare le ricette autentiche. Altri, invece, hanno apprezzato l’approccio innovativo del giocatore, vedendo nelle sue proposte un’opportunità per sperimentare nuovi sapori e combinazioni.
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