Conte: “Sono stanco, ma abbiamo in testa già la prossima partita! Manca un passo, dobbiamo farlo”

PARMA, ITALY – MAY 18: Antonio Conte, Head Coach of Napoli, gestures to his players during the Serie A match between Parma and Napoli at Stadio Ennio Tardini on May 18, 2025 in Parma, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Al termine della partita pareggiata in casa del Parma l’allenatore della SSC Napoli Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa: “Sono molto stanco. Che valore ha il punto e la prestazione? La testa sulla prossima partita già l’abbiamo messa, manca un solo passo e dobbiamo cercare di farlo. Quello che mi sento di dire a Napoli e ai napoletani è che dobbiamo essere concentrati e sul pezzo, non tiriamo fuori bandiere con numeri a caso. Stiamo sul pezzo, i ragazzi hanno bisogno di essere spinti verso un traguardo storico che tornerebbe dopo due anni ma in una maniera inimmaginabile. Alla fine vai a vedere, siamo la squadra che è stata più tempo in testa, da gennaio in testa abbiamo fatto qualcosa di straordinario, abbiamo dovuto gestire situazioni sempre in emergenza, ci arriveremo ancora. Giochiamo partite del genere senza Lobotka, recuperando un Neres non in condizione, Buongiorno fisso in infermeria, Juan Jesus si è fatto male, Olivera adattato per questione di esperienza. Fidatevi, da gennaio in poi sono successe cose che poi vederci lì ci deve dare grande orgoglio, fidatevi sono state superate tante difficoltà ed il merito va a ragazzi che ci stanno credendo. Manca un ultimo passo e dobbiamo farlo insieme, in maniera intelligente, corretta e seria. Se dovesse accadere, allora lì si che dovremmo celebrare come Dio comanda. Assente in panchina all’ultima? Dispiace, uno lavora tutto l’anno e lavora tanto. Sinceramente mi ha dato molto fastidio l’ostruzione del Parma nel secondo tempo, era esagerata in tutto e per tutto e si stanno lamentando del recupero di soli sei minuti. Abbiamo giocato pochissimo nel secondo tempo, una volta c’era un crampo, poi il medico che entrava, poi un altro crampo: è stato permesso un po’ troppo. Ho avuto la fortuna e la paura di allenare in Inghilterra, certe cose vengono fischiate dal pubblico. Posso capire ci siano obiettivi diversi, ma c’è un limite a tutto e mi ha dato fastidio, mi ha portato ad avere un contatto e ad essere espulso. Mi dà fastidio, ma ho uno staff che sa cosa dovrà fare. Mi auguro che in futuro che queste ostruzioni e perdite di tempo plateali vengano evitate da una parte e dall’altra. Percorso più complicato o emozionante? Molto complicato, è sempre passato tutto per normale: mancavano i giocatori e nessuno diceva niente, siamo stati zitti e non ci siamo mai lamentati per non dare alibi. Fidatevi, andate a vedere da gennaio in poi quante soluzioni abbiamo dovuto trovare per arrivare alla fine ed essere a +1 ad una giornata dalla fine con una rosa ridotta ora all’osso. Vengono a mancare giocatori come Lobotka, Neres, Buongiorno, Juan Jesus: nessuno ha mai tirato in ballo situazioni, non era giusto. Ogni tanto però basta usare il cervello, abbiamo raschiato il barile ed eravamo ancora a rompere le palle. Due anni è stato vinto uno scudetto in carrozza, un’altra squadra in un’altra situazione senza sofferenza. Quest’anno se uno vuole anche soffrire alzo le mani e mi arrendo, è troppo (ride, ndr). Adesso dobbiamo arrivare al traguardo ed i ragazzi lo sanno. Come si allena la partita decisiva? Entrando in un’altra dimensione, facevo il riferimento a due anni fa che è diverso, sono situazioni che affronti in maniera più serena e leggera. Quando qualcuno dice che è abituato a vincere lo scudetto, è abituato a farlo in carrozza e non in un testa a testa. Nessuno era abituato in squadra, ricordo di aver detto che erano dieci finali. I ragazzi sono stati bravissimi, è stata una situazione mai affrontata prima. Andiamoci a prendere lo scudetto”.

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