Nella serata del 4 aprile 2025, la Virtus Bologna ha offerto una prestazione straordinaria, superando l’Olimpia Milano con un netto 90-70 e sancendo l’eliminazione dei milanesi dall’Eurolega. Questo risultato ha messo in evidenza la superiorità dei bolognesi e ha sollevato interrogativi sul futuro dell’Olimpia in campo europeo.
Una Virtus inarrestabile
Fin dai primi minuti, la Virtus ha imposto il proprio ritmo, chiudendo il primo quarto con un vantaggio di 22-9. La squadra ha mantenuto un’intensità costante, ampliando il divario all’intervallo con un parziale di 44-29. Matt Morgan è stato il protagonista indiscusso, segnando 16 punti, seguito da Shengelia con 14, Zizic e Clyburn con 13 ciascuno, e Akele con 10. La difesa solida e l’attacco efficace hanno permesso alla Virtus di controllare l’intero incontro, lasciando poche opportunità all’Olimpia di rientrare in partita.
Olimpia in difficoltà e l’infortunio di Shields
L’Olimpia Milano ha faticato a trovare il proprio ritmo, con Zach LeDay che ha cercato di tenere a galla la squadra segnando 19 punti. Tuttavia, l’infortunio di Shavon Shields, costretto a lasciare il campo all’intervallo, ha ulteriormente compromesso le possibilità di rimonta. La mancanza di coesione e le difficoltà difensive hanno reso l’Olimpia vulnerabile agli attacchi della Virtus, evidenziando le carenze della squadra in questa stagione europea.
Conseguenze e prospettive future
Con questa sconfitta, l’Olimpia Milano è ufficialmente eliminata dall’Eurolega, segnando un altro anno deludente in campo europeo. La posizione dell’allenatore Ettore Messina è ora sotto esame, con critiche che si intensificano riguardo alla gestione della squadra e alle scelte tattiche. D’altro canto, la Virtus Bologna può celebrare una vittoria significativa che rafforza la propria posizione e morale per le prossime sfide. Questo successo potrebbe rappresentare un punto di svolta per la squadra bolognese, mentre l’Olimpia dovrà riflettere profondamente sulle strategie future per tornare competitiva a livello europeo.
