Nella giornata di oggi, a bordo della nave Msc World Europa sono state svelate le due nuove maglie di gioco dei campioni d’Italia del Napoli.
A margine della presentazione è intervenuto il presidente della SSC Napoli Aurelio De Laurentiis:
“E’ una nuova era perché dopo 33 anni lo Scudetto è tornato a Napoli, la città ha reagito in modo talmente straordinario da far parlare i media internazionali ed ancora oggi se ne parla e ci sono ancora gli addobbi per strada. Qui non finirà mai. Spero di far bene quest’anno, ho preso un grande allenatore che ha proprio il concetto di internazionalità e può continuare il percorso iniziato dal predecessore Spalletti. Sembrava fosse impossibile vincere senza uno come Maradona, ma grazie ad un modello unico, basato sulla sostenibilità e su scouting di primo livello, e ringrazio Micheli che è il capo degli scouting ed è qui presente, e questo modello vincente ci porta da 15 anni di fila in Europa, unici in Italia. Non è solo una crescita sportiva, ma abbiamo rafforzato la piattaforma marketing e per questo abbiamo assunto Tommaso Bianchini che ha allargato le maglie di tutta l’organizzazione. Abbiamo allargato il network ai player internazionali, sfruttiamo i giocatori sui mercati di tutto il mondo e sfrutteremo sempre più l’auto-produzione con l’amico Armani e col nuovo store in centro città”.
SULLO SCUDETTO – “Il Tricolore rappresenta un segno di libertà dopo tanti anni di lotta dura. Vuol dire ‘ci siamo anche noi’ ed è estremamente appagante. Questo Tricolore ha acceso ulteriormente i riflettori sulla nostra capacità di internazionalizzare il brand Napoli. Noi non dobbiamo dimenticare che il Napoli non esisteva più. Io presi la squadra dalle ceneri del fallimento e la chiamai “Napoli soccer” con rispetto e dedizione. E’ stato un percorso. Aver attraversato certi territori ricevendo sputi in testa e barricandosi negli spogliatoi da un lato mi faceva sorridere, dall’altro mi faceva capire che nulla era cambiato nel corso degli anni. Vivere in Italia è un privilegio”
SU OSIMHEN – “Se Osimhen indosserà questa maglia? Assolutamente sì. L’ho già detto. Se poi dovesse arrivare un’offerta più che indecente ce ne faremo una ragione e saremo in grado di trovare altri giocatori altrettanto forti come Kvara e Osimhen. Qui c’è la passione azzurra che arde nel cuore”.
CHAMPIONS LEAGUE – “Non si devono fare promesse da marinaio. Abbiamo un nuovo allenatore di cui ho ampia fiducia. Un tecnico che ha anche esperienza al di fuori dell’Italia. Noi siamo in ricostruzione. Abbiamo dei giocatori importanti che hanno tutti collaborato per vincere questo Tricolore, ma spesso quando una persona è appagata forse il sacro fuoco in maniera involontaria un po’ si spegne senza specifiche ragioni. Il mio compito per la prossima stagione è quello di stare molto vicino alla squadra per riaccendere subito il fuoco sacro della competitività. Non voglio che i giocatori si considerino sazi e arrivati. Alle 18 incontrerò Garcia per la prima riunione con gli scouter. Già abbiamo una lista di interventi e sappiamo che abbiamo dei giocatori che sono arrivati alla fine del loro percorso con un anno di scadenza. Io devo decidere se allenarli durante il periodo del ritiro o non allenarli per consentire loro di trovare altri lidi. Non voglio essere cattivo, ma siccome sono dei giovani e spesso sono preda di agenti famelici, dico loro che avranno pane pe ri loro denti. Non ho bisogno di nessuno, posso pagarli anche a vuoto, però se dopo un anno fermi le loro azioni valgono meno? Club ambiziosi come il Napoli non si manifesteranno? Poi si guarderanno allo specchio dicendo ‘sono stato stupido“.
GIUNTOLI – “Le parole sulla Juventus? Non me l’aspettavo, mi ha colto proprio di sorpresa. L’avessi saputo prima, forse me ne sarei liberato prima…”
SULLA LOTTA SCUDETTO – “Bisognerà vedere come si sviluppa il mercato, i ritiri, cosa faranno anche le altre. Le variabili sono tante ed è superficiale dire oggi lotteremo per lo Scudetto come dissi l’altro anno. Sarebbe stupido non farlo, non essere competitivi in Europa, ma c’è sempre di mezzo un ma e perciò faccio l’appello ai tifosi di essere con me e io sarò sempre con loro ovunque”.
ITAKURA E IL CALCIOMERCATO – “Sta in cima ai miei pensieri. Dobbiamo trovare giocatori che abbiano una corrispondenza al ruolo che si vuole affidare loro. L’errore che non dovremo fare è quello di cercare una replica dei giocatori che non ci saranno più. Ciascuno ha caratteristiche diverse che fanno la differenza. A me i giapponesi piacciono. Va via un coreano, magari arriva un giapponese. Io non voglio abbandonare il 4-3-3. Abbiamo un centrocampo fortissimo. E con un centrocampo forte anche la difesa lavora meglio”
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