Durante un allenamento in Val d’Adige, un’auto ha affiancato il gruppo di ciclisti della Sc Padovani Polo Cherry Bank e ha esploso due colpi di pistola, fortunatamente senza conseguenze.
Nella tarda mattinata di domenica 21 dicembre, la Sc Padovani Polo Cherry Bank stava svolgendo un allenamento in Val d’Adige, nei pressi di Dolcè, lungo la Strada Statale 12. Il gruppo, diretto dai direttori sportivi Dimitri Konychev, Matteo Paiola, Franco Lampugnani e Biagio Conte, era suddiviso in due gruppi di sette atleti ciascuno, seguiti dalle ammiraglie del team. Durante una fase di trasferimento, una berlina di colore scuro si è affiancata ai ciclisti; il conducente ha abbassato il finestrino ed esploso due colpi di pistola in direzione degli atleti. I ciclisti, colti di sorpresa, si sono abbassati istintivamente per lo spavento, mentre l’auto si è dileguata rapidamente.
La società sportiva ha espresso profondo sgomento per l’accaduto. Il presidente Galdino Peruzzo ha dichiarato: “Siamo sollevati che tutti i ragazzi siano sani e salvi dopo quanto successo ieri. Si tratta di una vicenda terribile che ci auguriamo non si ripeta mai più: la strada è la palestra dei nostri ragazzi e, come società, abbiamo provveduto ad adottare tutte le misure del caso per farli pedalare in sicurezza. Purtroppo, di fronte alla follia di certi soggetti, non possiamo davvero fare nulla”. La squadra ha raccolto testimonianze e immagini dell’accaduto per presentare una denuncia alle autorità competenti.
Questo episodio non è isolato. Come riportat da Sky Sport il presidente Peruzzo ha ricordato che, nel settembre precedente, un atleta della squadra, Marco Palomba, era stato investito da un pirata della strada. Ha sottolineato la necessità di sensibilizzare gli automobilisti a una maggiore cultura del rispetto verso i ciclisti. Il direttore sportivo Dimitri Konychev ha aggiunto: “Ogni giorno tracciamo con cura e attenzione i percorsi di allenamento per evitare le principali arterie di comunicazione e gli orari di maggior traffico, non a caso ci eravamo spostati in Val d’Adige, su una strada scorrevole e piuttosto ampia che di sabato è libera dal traffico pesante. I nostri atleti indossano del vestiario visibile e hanno sulle proprie bici le luci per farsi notare dagli automobilisti. Abbiamo seguito i ragazzi dal primo all’ultimo chilometro, ogni tanto con l’ammiraglia diamo la possibilità agli autisti di sorpassare, però serve maggior rispetto”.
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