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La tennista Polina Kudermetova ha scelto di rappresentare l’Uzbekistan invece della Russia. La decisione segue una tendenza tra le giocatrici russe di cambiare nazionalità per poter partecipare alle competizioni internazionali.
Nella notte di Halloween, Jannik Sinner ha trasformato il campo de “La Défense Arena” di Parigi nel suo personale teatro delle meraviglie. L’azzurro ha sconfitto Ben Shelton con un doppio 6-3, conquistando la semifinale del Masters 1000 francese in appena 70 minuti. Una prova di forza e lucidità che lo avvicina al traguardo più ambito: la vetta del ranking mondiale.
Con quella contro Shelton, Sinner ha raggiunto la 43ª semifinale Atp in carriera — superando Fabio Fognini e Adriano Panatta — e la nona in undici tornei disputati in una stagione che lo ha visto comunque fermo tre mesi. Ora lo attende uno tra Alexander Zverev e Daniil Medvedev (in campo stasera), in una sfida che potrebbe valergli, in caso di successo nel torneo, il ritorno temporaneo al numero uno del mondo.
Sinner ha dominato con freddezza e ritmo: 24ª vittoria consecutiva indoor, servizio impeccabile e risposte micidiali che hanno annullato la potenza di Shelton, incapace di trovare contromisure (20 errori non forzati contro i 10 dell’azzurro). Nel primo set, Jannik ha centrato il break nel quinto game e ha chiuso con un rovescio al volo degno di un film rallentato; nel secondo, ha mantenuto il controllo anche dopo un piccolo passaggio a vuoto, sfruttando il doppio fallo dell’americano per sigillare l’incontro.
«Sono molto felice, era una partita davvero difficile e lo si sapeva già alla vigilia — ha detto Sinner, che oggi ha giocato la sua 400ª partita a livello Atp —. Lui serve molto bene, ma ho disputato un match solido e aggressivo. Domani ce ne sarà una molto fisica, ma oggi sono contento. E non penso al ranking: quella è la conseguenza di come uno gioca, si va giorno per giorno, con sfide difficili che mi aspettano».
Parole che confermano la maturità di un campione ormai abituato a convivere con la pressione. Intanto, il sogno del numero uno resta sospeso tra Parigi e Torino: la resa dei conti con Alcaraz, per il trono mondiale, è solo rimandata di qualche settimana.
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