Jannik Sinner, numero uno del mondo, ha spiegato le ragioni della sua scelta di non partecipare alla Coppa Davis, ribadendo la necessità di prendersi un periodo di pausa dopo una stagione intensa. L’intervista è stata realizzata dal direttore di Sky Sport Federico Ferri per il quarto capitolo di “Jannik, oltre il tennis”, registrata all’Istituto di Candiolo, dove il campione era in visita con Allegra Agnelli prima delle ATP Finals di Torino.
“A fine stagione, con tutte le pressioni, le partite giocate, le emozioni, sia quando si è vinto sia dopo una sconfitta, ci vuole tanto tempo a rimettere tutte le cose insieme. E soprattutto a fine stagione una settimana è davvero tanto, per noi atleti. Se hai una settimana in più di preparazione, a parte che hai una settimana in più di vacanza e arrivi in preparazione più forte, più carico, con più energie e soprattutto con più voglia”, ha spiegato Sinner.
Il tennista ha poi sottolineato quanto sia fondamentale la programmazione per prevenire gli infortuni e mantenere un alto livello di rendimento:
“Giochiamo a tennis tutti i giorni e quindi ci sta che, a volte, non hai tanta voglia, però se tu inizi una settimana prima le settimane di carico, perché non è che inizi a mille già dal primo giorno, quelle sono importantissime, soprattutto per l’inizio della stagione ma anche a lungo termine e per la prevenzione degli infortuni. Quindi per me quest’anno non c’è stato un minimo di dubbio che non giocare la fase finale di Davis è la scelta giusta.”
Il numero uno del mondo ha espresso la sua piena fiducia nei compagni e nella profondità del gruppo italiano: “La cosa che a me personalmente non piace è che abbiamo una squadra incredibile anche senza di me e non ne parla nessuno. Noi dobbiamo rinunciare al numero 26 al mondo, che in questo momento è Darderi, perché c’è Cobolli, c’è Musetti, ce ne sono tantissimi altri: abbiamo una squadra di doppio incredibile! Possiamo vincere anche così, abbiamo lo stesso Berrettini, e quindi la possibilità di vincere la Davis è alta.”
Infine, Sinner ha parlato del suo legame con l’Italia e del valore della diversità all’interno del Paese:
“Sono orgoglioso di essere italiano, felice di essere nato in Italia e non in Austria, o da un’altra parte, perché secondo me onestamente questo Paese merita molto di più, anche di quello che sto facendo io. Perché abbiamo le strutture, abbiamo gli allenatori, abbiamo i giocatori, abbiamo tantissime mentalità differenti. Che sono anche la nostra forza: alcuni dicono che l’Alto Adige è diverso, la Sicilia è totalmente diversa, però è anche la nostra fortuna, la forza nelle differenze, sì. Quindi abbiamo di tutto per essere lì a competere contro i migliori al mondo e secondo me dobbiamo unirci, stare insieme e darci forza per avere più trofei e più orgoglio possibile, perché secondo me l’Italia lo merita.”
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