Il Milan manca l’aggancio alla vetta e inciampa ancora contro il Sassuolo. A San Siro finisce 2-2, un pareggio ricco di episodi, gol annullati e rimpianti che conferma due tabù difficili da digerire per i rossoneri di Massimiliano Allegri: quello contro i neroverdi e quello contro le squadre neo-promosse. Un risultato che pesa anche in ottica Supercoppa, dove il Diavolo sperava di arrivare da capolista.
L’avvio è di marca emiliana. Al 13’ il Sassuolo passa: Pinamonti lavora un pallone prezioso e serve Koné, che beffa Maignan con un tocco morbido. Il Milan reagisce con fatica, ma cresce col passare dei minuti e trova il pareggio al 34’: l’azione nasce dai piedi di Loftus-Cheek, l’inserimento è quello perfetto di Davide Bartesaghi, che da quinto chiude con un destro preciso.
La ripresa sembra mettersi subito in discesa per i rossoneri. Dopo appena due minuti, Bartesaghi concede il bis: sinistro sul primo palo, Muric sorpreso, San Siro in festa. È la serata della consacrazione per il classe 2006, autore di una doppietta storica per età e ruolo.
Il Milan avrebbe anche la chance di chiuderla, ma due reti vengono annullate (a Pulisic e Rabiot) e il Sassuolo resta aggrappato alla partita. Al 77’ arriva la doccia fredda: ancora Pinamonti inventa, Laurienté colpisce con precisione per il 2-2. Nel finale, il francese sfiora addirittura il colpaccio colpendo il palo, con Maignan ormai battuto.
La serata consegna al Milan una certezza e diversi interrogativi. La certezza è Bartesaghi, protagonista assoluto con due gol da veterano nonostante i 19 anni. Gli interrogativi riguardano una fase difensiva troppo fragile e una gestione della partita che ha permesso al Sassuolo di rimanere sempre in vita.
Preoccupa anche l’infortunio di Matteo Gabbia, uscito nella ripresa per un problema al ginocchio: un campanello d’allarme in vista dei prossimi impegni decisivi.
Il pareggio lascia l’amaro in bocca ad Allegri, che paga ancora una volta i limiti del suo Milan contro avversari sulla carta inferiori. I rossoneri hanno raccolto troppo poco in casa contro le neo-promosse, un dato che pesa in classifica e ridimensiona le ambizioni di primato.
Il Sassuolo, dal canto suo, conferma di essere una vera bestia nera per il Diavolo: organizzato, cinico e capace di colpire nei momenti chiave.
Il 2-2 di San Siro è uno di quei risultati che raccontano una squadra in crescita individuale – simbolizzata dall’esplosione di Bartesaghi – ma ancora lontana dall’equilibrio necessario per vincere certe partite. Il Milan resta in scia, ma l’occasione persa brucia. E contro le “piccole”, il problema non è più un dettaglio: è diventato una costante.
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