Sarri: “Il Napoli ha capito che gli investimenti sono importanti. Con me 18 milioni erano un problema”

Maurizio Sarri riflette sulle differenze negli investimenti del Napoli tra il suo periodo e oggi, sottolineando come un tempo spese di 18 milioni fossero considerate problematiche.

Maurizio Sarri ha rilasciato una lunga intervista ad Alfredo Pedullà, andata in onda ieri sera a Sportitalia durante la quale espresso il suo punto di vista sulle differenze negli investimenti del Napoli tra il suo periodo alla guida della squadra e la situazione attuale. Secondo l’allenatore, durante la sua gestione, spese di 18 milioni di euro erano considerate problematiche, mentre oggi il club sembra aver compreso l’importanza di investire per competere ai massimi livelli.

Differenze negli investimenti tra passato e presente

Durante la sua permanenza al Napoli, Sarri ha spesso sottolineato le limitazioni finanziarie del club. “Dopo la mia esperienza al Napoli, i partenopei hanno iniziato a capire che gli investimenti erano importanti e che potevano fruttare anche con ritorni economici importanti. Quando allenavo il Napoli, sembrava un problema insormontabile anche acquistare un giocatore per 18 milioni, adesso le cose sono cambiate. La società è forte, la squadra è fortissima. Penso che sarà nettamente la squadra favorita per lo scudetto. Era forte già prima, il decimo posto è un’assurdità. L’anomalia è stata quella stagione: la sensazione, vedendoli dall’esterno, è che il dominio continuerà per due o tre anni. E possono far bene anche in Champions. Hanno le caratteristiche e la forza per essere protagonisti”, ha dichiarato Sarri.

Lo Scudetto perso per un soffio

Durante l’intervista Sarri ha anche parlato di come lo Scudetto perso nonostante i 91 punti sia ancora una ferita aperta: “A Napoli mi sono divertito, anche se non abbiamo vinto. Anche giocatori e pubblico si sono divertiti. I due miracoli della mia carriera sono stati: la vittoria dello Scudetto con la Juve, con una squadra a fine corsa, e il secondo posto con la Lazio. Europa League con il Chelsea? Era una squadra forte e poteva vincere quel trofeo. Il secondo posto al Napoli? Era una squadra forte. Arrivare secondi a 91 punti non era mai successo nella storia della Serie A. Ogni tanto ci penso (ride, ndr), il tricolore sarebbe stato il giusto coronamento di un percorso triennale. Dunque questo senso d’insoddisfazione per il risultato mi rimarrà per tutta la vita” ha dichiarato mister Sarri.

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