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La partita tra Salernitana e Sampdoria è stata sospesa al 65′ a causa del lancio di petardi, fumogeni e sediolini in campo da parte dei tifosi della Salernitana.
È un fiume in piena Maurizio Milan, amministratore delegato della Salernitana, che ha parlato a Sky Sport poche ore dopo la retrocessione ufficiale del club campano in Serie C, al termine del drammatico playout. Le sue dichiarazioni non lasciano spazio a interpretazioni: la società granata si sente vittima di un’ingiustizia e promette battaglia su tutti i fronti.
“C’è tanta rabbia. La squadra aveva il potenziale per salvarsi senza dover arrivare al playout. La frustrazione ha portato il presidente Iervolino ad abbandonare lo stadio già al 10′ del secondo tempo. Ma al di là di quello che è accaduto questa sera, questo pubblico e questa piazza non meritano la Serie C.”
Milan non si limita a commentare l’amarezza sportiva, ma punta il dito contro decisioni e avvenimenti che – a suo dire – avrebbero pesantemente condizionato l’andamento del campionato.
“Il campionato è stato falsato a partire dal 13 maggio. Da allora, abbiamo assistito a situazioni poco chiare che hanno inciso sul destino della Salernitana. E per questo continueremo le nostre battaglie legali con determinazione e convinzione, in ogni sede possibile.”
Una linea dura, dunque, quella del club campano, che non accetta la retrocessione come semplice verdetto del campo, pur riconoscendo le proprie responsabilità.
“Certo, avremmo dovuto salvarci prima di tutto sul campo. Ma non possiamo ignorare tutto ciò che è accaduto attorno a noi.”
La retrocessione in Serie C rappresenta una dura mazzata per una piazza che, solo pochi anni fa, festeggiava il ritorno in Serie A con entusiasmo e partecipazione. Adesso, si apre una fase delicata: tra possibili rivoluzioni societarie, vertenze legali e l’incognita sul futuro.
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