Rocco Hunt presenta il nuovo album: “Non perderò mai l’incoscienza del ragazzo di giù”

Il rapper Rocco Hunt presenta il suo nuovo album e parla della sua maturità artistica e delle sue radici.

“Ragazzo di giù” è il titolo del nuovo album di Rocco Hunt, che torna sulla scena musicale con un progetto capace di fondere il linguaggio diretto del rap urbano con una scrittura melodica e immediata, in grado di raggiungere sia la strada che un pubblico più vasto. Durante una presentazione speciale in stazione centrale a Milano ha parlato del suo percorso artistico e delle esperienze che lo hanno formato, mantenendo sempre un legame forte con le sue origini.

La maturità artistica di Rocco Hunt

Rocco Hunt ha dichiarato di sentirsi maturato sia come artista che come persona. “Ho scritto un album riflessivo perché, arrivato a questo punto, volevo far capire chi sono oggi”, ha spiegato, aggiungendo però: “Non perderò mai l’incoscienza del ragazzo di giù”, sottolineando così come le sue radici siano un elemento fondamentale della sua musica e della sua identità. Il rapper ha spiegato che, nonostante il successo, cerca di mantenere un contatto autentico con la realtà da cui proviene, continuando a raccontare storie che rispecchiano la vita quotidiana e le sfide del suo quartiere.

Collaborazioni e nuove sfide

Nel suo ultimo progetto, Rocco Hunt ha collaborato con vari artisti, tra cui Gigi D’Alessio e Irama, con l’intento di portare la lingua napoletana anche a un pubblico più ampio. “Irama voleva fare un brano che fosse vicino al suono urban della mia terra, allora l’ho anche fatto cantare in napoletano”, ha detto, evidenziando come la musica possa essere un ponte tra culture diverse. 

Il legame con le origini

Rocco Hunt ha sempre mantenuto un forte legame con le sue origini, che considera una fonte inesauribile di ispirazione. “Una denuncia forte anche a chi ci governa, quando dico, riferendomi alla strage di Scampia ‘Quelle povere creature morte sotto al ballatoio per me sono vittime dello stato e dell’abbandono. A cosa serve dopo, il presidente che fa le condoglianze, il tricolore sulle bare bianche, a cosa serve il crocefisso se poi Cristo in queste case non ci entra?”, ha riflettuto, esprimendo il suo desiderio di vedere un cambiamento reale nelle comunità da cui proviene. Il rapper ha sottolineato l’importanza di non dimenticare le proprie radici e di continuare a lottare per migliorare le condizioni di vita nei quartieri più difficili, utilizzando la musica come strumento di denuncia e di speranza.

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