Kim: “Lo Scudetto è possibile. Koulibaly è una leggenda”

l difensore del Napoli Kim Min-Jae, una delle rivelazioni in questo inizio stagionale degli azzurri, ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica: “Era la mia grande occasione e l’ho colta al volo, dopo aver fatto una tappa in Turchia. L’offerta che mi è arrivata in estate dal club azzurro era la migliore e non ho esitato un attimo ad accettarla, ma nemmeno io mi aspettavo di vivere una escalation così vertiginosa ed esaltante: siamo primi in Serie A e nel nostro girone di Champions League, in tre mesi la realtà ha superato di gran lunga le mie più fantasiose aspettative”.

Sugli obiettivi: “Ma il nostro obiettivo è riscrivere la storia del Napoli e i 12 successi di fila ci dicono che siamo sulla strada giusta. So che la città aspetta il titolo da più di trent’anni e sono certo che alla fine del campionato conquisteremo lo scudetto se saremo in grado di giocare sempre così. In Champions invece bisogna vivere alla giornata, con l’obiettivo minimo di perdere più tardi possibile, se proprio sarà inevitabile alzare bandiera bianca”.

Intanto si gode il primo trofeo personale, il premio da miglior giocatore del mese di settembre in Serie A: “Mi hanno detto che sono solo il secondo difensore ad aver vinto questo premio in campionato e devo ammettere che non me l’aspettavo, anche se sto facendo il massimo per adattarmi al calcio italiano e fare quello che mi chiede Spalletti. Ho tanto da imparare”.

Poi Kim prosegue: “Vincere un titolo qui sarebbe davvero fantastico”, però ci tiene a precisare: “La squadra che voglio sconfiggere è la Juve. So che i tifosi napoletani non la amano tanto…”.

Sulla beneficenza: “Collaboro con la Purme Foundation, che si occupa dei disabili. Li avevo contattati per una donazione e mi hanno chiesto di diventare il loro ambasciatore. Ho accettato volentieri. Aiutare gli altri è molto bello, mi fa stare bene”.

Sulla pesante eredità di Koulibaly: “Il paragone è impegnativo. Sento un peso fortissimo sulle mie spalle, perché Koulibaly è stato una leggenda del Napoli e sostituirlo è per me una grande responsabilità: nei confronti dei tifosi e pure dei miei compagni, che mi hanno accolto davvero benissimo”.

Sul soprannome, The Monster: “In Corea ci sono tanti difensori prestanti, ma pochi sono veloci come me. Da qui il soprannome. Da qualche anno mi alleno con il ciclismo, il mio secondo sport preferito”.

Giocatore preferito? “Sergio Ramos. L’ho sempre ammirato. L’ho studiato nei video, da lui ho imparato moltissimo. Spero di seguire almeno un po’ le sue orme”.

Sul tatuaggio sul petto con la scritta “Carpe Diem”, che in latino significa “cogli l’attimo”:“Cogliere l’attimo è quello che cerco sempre di fare in campo, in primis nei duelli con gli avversari. Carpe diem è una espressione molto utilizzata in Corea e sintetizza al meglio la mia maniera di interpretare il calcio. Ma è un motto che cerco di applicare anche nella vita e nel mio lavoro: nella fattispecie l’ho fatto accettando l’offerta del Napoli, alla fine di luglio”.

Sulla lingua italiana: “È difficile e per questo ho cominciato subito a studiarla, ma per me rappresenta ancora un ostacolo durante le partite e in allenamento. Ci arrivo, però: piano, piano…”.

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