Legambiente ha presentato il report Pendolaria 2021, che monitora la situazione del trasporto ferroviario italiano ai tempi del Covid.
Anche quest’anno, come è già capitato in anni passati, tra le linee peggiori d’Italia ci sono quelle gestite dall’EAV (Ente Autonomo Volturno), che si sviluppano tra Napoli e provincia. Si tratta di Circumvesuviana, Cumana e Circumflegrea.
“Purtroppo, sulle linee peggiori d’Italia, quelle che da anni raccontiamo con Pendolaria, la situazione è stata quanto mai difficile, di sovraffollamento e disagio per i pendolari. Sulle linee Cumana, Circumflegrea e Circumvesuviana di Napoli non è di certo migliorata quest’anno, malgrado la riduzione dei passeggeri”, si legge nel report di Legambiente. “Su queste linee la situazione era già drammatica per treni vecchi, stazioni in condizioni di degrado e il taglio dei treni avvenuto in questi anni (-10,9% rispetto al 2010)”.
Nel 2020, sicuramente complice l’emergenza da Covid-19, l’EAV ha tagliato in maniera significativa le corse: dalle 11 alle 15 e dopo le 20. “Un taglio di sei ore sul servizio giornaliero, che è stato sospeso anche per tutta la giornata durante le domeniche dello stesso periodo. Una riduzione drastica delle possibilità di spostamento in treno che ha creato disagi e proteste” scrive Legambiente nel rapporto.
Pendolaria 2021 ha evidenziato anche che negli ultimi anni si è verificata una drastica riduzione dei passeggeri quotidiani che utilizzano i treni regionali in tutta la Penisola. Nel 2011, i viaggiatori che utilizzavano quotidianamente i treni regionali in Campania erano 467mila; nel 2019, invece, 261.193. Un calo del 44,1% in meno di dieci anni. La Campania è anche tra le Regioni d’Italia in cui l’età media del materiale rotabile è più alta. Attualmente, sono in esercizio 352 treni in Campania: l’età media è di 19,9 anni, mentre il 65,9% dei treni ha più di 15 anni.