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L’undicesima tappa della Vuelta a España 2025 è stata interrotta a causa di manifestazioni pro-Palestina, portando alla neutralizzazione della corsa e all’assenza di un vincitore di tappa.
La 16ª tappa della Vuelta a España 2025 è stata interrotta a causa di proteste pro-Palestina, con Egan Bernal dichiarato vincitore e Jonas Vingegaard che mantiene la leadership generale.
La 16ª tappa della Vuelta a España 2025 è stata interrotta a causa di proteste pro-Palestina che hanno bloccato la strada nei pressi del traguardo a Poio, in Spagna. Gli organizzatori hanno deciso di fermare la corsa 8 km prima dell’arrivo previsto, dichiarando Egan Bernal vincitore di tappa.
Il leader della corsa, Jonas Vingegaard, due volte vincitore del Tour de France, ha scelto di esporsi apertamente: “Non ci rendiamo conto di quanto accade intorno, ma la gente protesta per un motivo. È orribile quello che sta accadendo a Gaza e credo che chi manifesta abbia bisogno di essere ascoltato”, ha dichiarato ai microfoni di TV2. Parole forti che segnano una differenza rispetto ad altri sport, come il calcio, dove raramente i campioni prendono posizione su temi così delicati.
Le mobilitazioni non sono nuove in questa edizione della Vuelta. Già nella cronosquadre di Figueres, lo scorso 28 agosto, un gruppo di attivisti aveva bloccato la Israel-Premier Tech con striscioni e bandiere palestinesi. Nei giorni seguenti, l’organizzazione è intervenuta più volte rimuovendo simboli e riferimenti a Gaza esposti lungo il percorso, come accaduto nelle tappe di Saragozza e Cerler.
Nonostante le misure di sicurezza, le proteste continuano a crescere e secondo i media locali accompagneranno i corridori fino alle ultime tappe. La Vuelta 2025 resterà così nella memoria non solo per i risultati sportivi ma anche per l’eco politica e sociale che la attraversa.
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