Il 21 aprile 2025, Papa Francesco è scomparso all’età di 88 anni, lasciando un vuoto profondo non solo nella Chiesa cattolica, ma anche nel mondo dello sport, che ha sempre considerato un potente strumento di crescita umana, inclusione e pace.
Papa Francesco ha sempre sostenuto con forza che lo sport dovesse essere considerato una vera e propria “scuola di vita”. In più occasioni, aveva sottolineato come attraverso il gioco, la competizione leale, l’allenamento e la fatica si potessero imparare valori come il rispetto delle regole, la perseveranza, il sacrificio, la solidarietà. Durante la Prima Conferenza Mondiale su Fede e Sport, tenutasi nel 2016, disse: “Lo sport è un’attività umana di grande valore, capace di arricchire la vita delle persone. Se praticato con passione e con spirito di squadra, lo sport può diventare un’esperienza di unità e di solidarietà per tutta la società.”
Papa Francesco ha sempre creduto nel potere inclusivo dello sport. In numerosi discorsi pubblici, ricordò come il campo da gioco potesse diventare un luogo di incontro, dove le differenze culturali, economiche e fisiche venivano superate nel nome della condivisione e del rispetto reciproco. Nel gennaio 2024, ricevendo i membri di Athletica Vaticana, affermò: “Lo sport ha il potere di unire le persone, al di là delle loro abilità fisiche, economiche o sociali. È uno strumento di inclusione che rompe le barriere e celebra la diversità.”
Uno dei temi a lui più cari è stata la formazione delle giovani generazioni. Riteneva che lo sport, accanto alla scuola e alla famiglia, fosse uno dei tre pilastri fondamentali per la crescita sana e integrale di bambini e adolescenti. Ribadì più volte che l’attività sportiva aiutasse i giovani a gestire le sconfitte, a rispettare gli altri e a conoscere se stessi. In un messaggio del 2020 disse: “Ci sono tre pilastri per i bambini e i giovani: l’educazione scolastica e familiare, lo sport e il lavoro. Su queste tre basi si cresce bene.”
La notizia della sua scomparsa è stata accolta con commozione in tutto il mondo. La Lega Serie A, in un comunicato ufficiale, ha ricordato la sua grande passione per il calcio: “Papa Francesco, grande appassionato di calcio, sottolineò più volte il valore educativo e sociale del nostro sport, dimostrando un sincero affetto verso il mondo del pallone e i suoi protagonisti.” Anche Lionel Messi volle rendergli omaggio con un messaggio affettuoso: “Un Papa diverso, vicino, argentino. Grazie per aver fatto del mondo un posto migliore. Ci mancherai”. Il San Lorenzo de Almagro, squadra del cuore di Papa Francesco, ha espresso il proprio cordoglio attraverso un toccante messaggio sui social media: ““Avvolti da un profondo dolore, da San Lorenzo oggi diciamo a Francesco: Addio e grazie! Saremo insieme per l’eternità!”. Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) ha decretato la sospensione di tutte le attività sportive in Italia per il giorno della sua morte, mentre la FIGC ha rinviato le partite previste nel fine settimana. In tutti gli stadi verrà osservato un minuto di silenzio in suo onore.
Papa Francesco ha lasciato un segno profondo nel mondo dello sport che egli ha visto sempre come uno strumento di pace, un mezzo per costruire ponti tra le persone, un linguaggio semplice ma universale che poteva insegnare molto, anche a chi non credeva. Chiunque oggi si occupi di sport — atleti, dirigenti, educatori, giovani — potrà continuare a ispirarsi alla sua visione limpida e umana: lo sport non come fine, ma come via per diventare uomini e donne migliori.
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