Paolo Bertolucci difende Sinner: “Solo cialtronismo. Gli italiani fino a due anni fa non sapevano cosa fosse la Davis”

L'ex campione di tennis difende Jannik Sinner dalle critiche per la sua assenza in Coppa Davis, sottolineando l'ipocrisia e la mancanza di conoscenza del pubblico italiano sulla competizione.

Paolo Bertolucci, ex numero 12 al mondo e campione di Coppa Davis nel 1976, ha difeso Jannik Sinner dalle critiche ricevute per la sua decisione di non partecipare alle finali di Coppa Davis. Bertolucci ha sottolineato nel corso di un’intervista a Il Foglio come molti italiani, fino a pochi anni fa, non fossero nemmeno a conoscenza dell’importanza di questa competizione.

Critiche a Sinner e residenza a Montecarlo

Bertolucci ha evidenziato l’ipocrisia di coloro che criticano Sinner per la sua residenza a Montecarlo, ricordando che anche altri tennisti italiani, come Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, risiedono nel Principato. Ha sottolineato che, nonostante ciò, quando Sinner vince, la bandiera esposta è sempre quella italiana. Secondo Bertolucci, le polemiche su Sinner sono alimentate da una mancanza di conoscenza e da un atteggiamento da “tuttologi” che danneggia il tennis italiano.

La Coppa Davis e la programmazione dei tennisti

L’ex campione ha spiegato che la Coppa Davis, nel formato attuale, non ha più lo stesso peso di un tempo. Ha sottolineato che i tennisti professionisti devono gestire attentamente la loro programmazione per massimizzare le prestazioni durante la carriera. Bertolucci ha evidenziato che, a differenza dei calciatori, i tennisti sono liberi professionisti che devono pensare alla propria salute e ai propri guadagni, e che la decisione di Sinner di non partecipare alla Coppa Davis è comprensibile in questo contesto. 

Paragoni con altri tennisti e il futuro della Coppa Davis

Bertolucci ha osservato che anche altri grandi tennisti, come Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic, hanno saltato edizioni della Coppa Davis in passato. Ha sottolineato che la programmazione dei tornei è fondamentale per i giocatori di alto livello e che la decisione di Sinner non dovrebbe essere vista come un tradimento, ma come una scelta professionale. Secondo Bertolucci, è importante riconoscere il contributo di Sinner al tennis italiano e supportarlo nelle sue decisioni.

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