Ottavio Bianchi su Radio Kiss Kiss Napoli: Supercoppa, viaggi e il peso del business nel calcio moderno

Ottavio Bianchi ha parlato su Radio Kiss Kiss Napoli delle difficoltà delle squadre impegnate nella Supercoppa, tra viaggi, infortuni e il ruolo crescente del denaro nel calcio contemporaneo.

Su radio Kiss Kiss Napoli Ottavio Bianchi ha offerto una riflessione approfondita sulle sfide che le squadre affrontano durante la Supercoppa. L’ex allenatore ha parlato delle difficoltà legate ai viaggi internazionali, agli infortuni e al peso crescente del business nel calcio moderno.

Supercoppa e viaggi: una sfida oltre il campo

Ottavio Bianchi ha sottolineato come la Supercoppa sia una competizione aperta, ma fortemente condizionata da fattori esterni come i viaggi e gli infortuni. Secondo Bianchi,
“bisogna valutare i viaggi, gli infortuni, i microtraumi e i traumi. Bisogna anche capire se gli allenatori rischiano qualche giocatore non al cento per cento”.

L’ex tecnico ha raccontato la sua esperienza nei Paesi sudamericani, spiegando quanto sia difficile per un giocatore europeo affrontare trasferte così lunghe e impegnative, soprattutto quando si rientra dagli impegni con le nazionali.
“Quando rientravano da partite del genere, erano davvero in condizioni difficili da recuperare”, ha spiegato Bianchi, evidenziando come il recupero fisico e mentale sia spesso sottovalutato.

Questi aspetti, secondo lui, incidono profondamente sulle prestazioni delle squadre e sulla gestione degli allenatori, chiamati a valutare con grande attenzione chi mandare in campo.

Il business nel calcio e il valore delle competizioni

Bianchi ha affrontato anche il tema del business nel calcio moderno, affermando che
“il calcio è diventato un business a livelli talmente stratosferici che non si può più pensare solo al campionato locale. Ormai è passato in secondo piano, perché i soldi arrivano soprattutto dalle altre manifestazioni. Il Dio Denaro conta sempre di più”.

L’ex allenatore ha espresso il suo accordo con chi sostiene che la Supercoppa abbia perso parte del suo valore sportivo rispetto a competizioni come il campionato o le coppe europee.
“La differenza tra una Supercoppa, una Coppa Italia o un campionato è enorme, soprattutto se parliamo di competizioni europee. La Supercoppa vale, certo, ma senza entrare nella testa degli allenatori, probabilmente molti avrebbero fatto volentieri a meno di questa Supercoppa”, ha dichiarato.

Secondo Bianchi, molte società partecipano a queste competizioni più per motivi economici che per reale interesse sportivo, e spesso gli allenatori preferirebbero avere qualche giorno in più per preparare al meglio il campionato.

Gestione delle rose e importanza dei giocatori chiave

Un altro punto centrale dell’intervento di Bianchi riguarda la gestione delle rose e l’importanza dei giocatori chiave. L’ex tecnico ha spiegato che l’allargamento degli organici delle grandi squadre è una conseguenza diretta dei numerosi impegni internazionali.
“Non è che nelle grandi squadre ci siano solo titolari e riserve: oggi ci sono attori principali e secondari, ma si costruiscono rose di 20-25 giocatori di qualità molto simile”, ha detto Bianchi.

Ha poi sottolineato come la presenza o l’assenza di un giocatore determinante possa cambiare completamente l’assetto tattico di una squadra:
“Se hai Lukaku puoi giocare in un modo, se non hai Lukaku giochi in un altro”.

Secondo Bianchi, le squadre che vogliono vincere devono sapersi adattare a più sistemi di gioco, valorizzando al massimo le caratteristiche dei propri calciatori. Le scelte tattiche, ha concluso, dipendono spesso dalla disponibilità dei giocatori migliori più che da schemi rigidi o numeri fissi.

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