Dopo quasi tre mesi di stop, Victor Osimhen è tornato dal primo minuto ed ha siglato un gol importantissimo a Venezia, che ha aperto la strada al Napoli. La punta nigeriana ha parlato a tutto tondo in un’intervista rilasciata dall’edizione odierna di Repubblica.
INFORTUNIO – “Ho sentito la mia faccia esplodere, non avevo sensibilità sulla guancia sinistra. Ho avuto anche problemi nel dormire, ma ho recuperato le forze. Avevo voglia di giocare e di migliorare sui colpi di testa. Non mi sono mai frenato, ho sempre voluto liberare la mia esuberanza. Ho cercato di rimettermi in piedi subito, senza piangermi addosso. Io salto, scarto, scatto. Non ho paura di farmi male, e se perdo mi arrabbio. Sono molto suscettibile su questo, non mi arrendo”.
KOULIBALY – “Qui ho trovato molti compagni solidali e lui è uno di questi. In allenamento non mi fa mai segnare ma ho tifato per lui dopo l’eliminazione della Nigeria. Ha un cuore d’oro, ogni volta che si può fare del bene con lui non c’è bisogno di insistere. Quando c’è da fare una raccolta fondi o trovare dei soldi per un’iniziativa lui mi dice: dimmi, chiedimi, cosa posso fare? Non è il solo, anche Fabian Ruiz e Mertens sono sempre disponibili”.
INSIGNE – “Ne penso bene, è un uomo con famiglia, avrà fatto una scelta, la migliore per lui e per i suoi figli. Sono in una situazione diversa, ma non sono di quelli che dicono: mai come lui“.
SCUDETTO – “Qualora dovesse succedere, m’inventerei un nuovo ballo in campo. Una Victor-victory dance. Mi piacerebbe vincere insieme: Napoli, il Napoli e io. Per lo scudetto devo essere a disposizione della squadra, non un giocatore individuale. Per la città sarebbe strepitoso e mi daremme molta soddisfazionemolto più che un individual player, allora sì che mi darebbe proprio soddisfazione e trovo che per la città sarebbe strepitoso”.
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