Nuove attribuzioni nella Cappella Sansevero: due statue riconosciute a Michelangelo Naccherino

Recenti ricerche archivistiche hanno rivelato che due statue della Cappella Sansevero sono opera dello scultore Michelangelo Naccherino.

Recenti ricerche archivistiche hanno portato alla luce nuove informazioni riguardanti la Cappella Sansevero di Napoli. In particolare, è emerso che due delle statue presenti all’interno della cappella sono attribuibili allo scultore Michelangelo Naccherino. Questa scoperta getta nuova luce sulla storia artistica del monumento e sull’apporto di Naccherino all’arte napoletana del XVII secolo.

Michelangelo Naccherino e il suo contributo all’arte napoletana

Michelangelo Naccherino, nato nel 1550 e deceduto nel 1622, fu uno scultore fiorentino che si trasferì a Napoli nel 1573. Allievo del Giambologna, Naccherino portò nella città partenopea l’influenza del manierismo toscano, contribuendo significativamente allo sviluppo dell’arte locale. Tra le sue opere più note a Napoli si annoverano il sepolcro di Alfonso Sanchez nella basilica della Santissima Annunziata Maggiore (1588-1589) e il crocifisso nella chiesa di San Carlo all’Arena (1599). Inoltre, collaborò con altri artisti alla realizzazione di importanti fontane cittadine, come la fontana di Santa Lucia e la fontana del Gigante. 

Le statue della Cappella Sansevero attribuite a Naccherino

La recente attribuzione a Naccherino riguarda due statue presenti nella Cappella Sansevero. Sebbene le fonti non specifichino esattamente quali siano queste statue, è noto che il monumento a Giovan Francesco di Sangro, primo principe di Sansevero, situato nella seconda cappella sulla sinistra, è stato in passato attribuito sia a Giacomo Lazzari che a Michelangelo Naccherino. Il monumento raffigura il principe in armatura, con una lancia nella mano destra e un elmo ai suoi piedi, incorniciato da marmi policromi. 

Implicazioni della scoperta per la storia dell’arte napoletana

L’attribuzione di queste opere a Michelangelo Naccherino sottolinea l’importanza dello scultore fiorentino nel panorama artistico napoletano del XVII secolo. La sua influenza e il suo stile hanno lasciato un’impronta significativa nella città, contribuendo alla ricchezza e alla varietà del patrimonio artistico locale. Questa scoperta invita a una rilettura delle opere presenti nella Cappella Sansevero e, più in generale, dell’arte napoletana dell’epoca, evidenziando le connessioni e le influenze tra artisti di diverse provenienze.

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