Ninfa Plebea: la favola in musica incanta Napoli

La trasposizione teatrale del romanzo di Domenico Rea, diretta da Rosalba Di Girolamo, debutta al Campania Teatro Festival.

Giovedì 10 luglio, al teatro Sala Assoli di Napoli, ha debuttato “Ninfa Plebea – la favola in musica”, adattamento teatrale del romanzo di Domenico Rea, vincitore del Premio Strega nel 1993. La regia è di Rosalba Di Girolamo, che interpreta anche il ruolo di Miluzza adulta. Lo spettacolo è parte del Campania Teatro Festival.

Un cast d’eccezione per una storia senza tempo

Oltre a Rosalba Di Girolamo, il cast comprende Antonello Cossia nel ruolo del nonno, Annalisa Madonna come voce narrante, Jennà Romano alle musiche dal vivo e la giovane Luna Fusco nei panni di Miluzza bambina. La produzione è curata da Babayaga Teatro. L’assistente alla regia è Mattia Tammaro, mentre i costumi e gli oggetti di scena sono stati realizzati da Rosa Ferrara. Il progetto fotografico è di Nunzia Esposito, con la consulenza al progetto di Roberta D’Agostino. La direzione tecnica è affidata a Carmine Giordano e la direzione di produzione a Flavio Di Fiore. Lo spettacolo gode del patrocinio della Fondazione Premio Napoli, del Comitato centenario Domenico Rea e della UIL Campania.

La trama: Miluzza e il suo viaggio tra innocenza e insidie

La narrazione si sviluppa nella città immaginaria di Nofi, ispirata a Nocera Inferiore, tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento. Miluzza, una giovane di straordinaria bellezza e sensualità, cresce in un ambiente familiare modesto. La sua naturale disinvoltura nell’esprimere la propria sessualità attira l’attenzione di individui malintenzionati all’interno di una comunità ipocrita e perbenista. La storia esplora il contrasto tra l’innocenza di Miluzza e le insidie che la circondano, offrendo una riflessione sulla purezza e sull’abuso.

Un linguaggio evocativo tra fiaba e realtà

Lo spettacolo utilizza un linguaggio che mescola il sublime e il grottesco, ispirandosi a autori come Boccaccio e Basile. La narrazione è affidata a due narratori: il nonno e Miluzza adulta, con un coro che arricchisce la scena attraverso voci, musica e movimenti. Le sonorità combinano canti tradizionali partenopei con chitarra elettrica, acustica e percussioni, creando un continuum sonoro che evoca il mondo magico e brutale di Nofi. Questa ambientazione da fiaba contemporanea offre una riflessione sull’abuso e sulla purezza, temi centrali nel romanzo di Rea. 

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