Nicola Gratteri: “Mi manca la Calabria, ma a Napoli sto costruendo una grande Procura”

Il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, esprime il suo legame con la Calabria e il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata a Napoli.

Nicola Gratteri, attuale procuratore capo di Napoli, parlando con i giornalisti a Cosenza a margine dell’insediamento del procuratore Capomolla, ha dichiarato: “Mi manca la Calabria, ma a Napoli sto costruendo una grande Procura”. Questa affermazione riflette il profondo legame del magistrato con la sua terra d’origine e l’impegno costante nella lotta alla criminalità organizzata, sia in Calabria che in Campania.

Un legame indissolubile con la Calabria

Nato a Gerace, in provincia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri ha dedicato oltre trent’anni della sua carriera alla lotta contro la ‘ndrangheta. Dal 1986, anno in cui ha iniziato la sua carriera come giudice al tribunale di Locri, ha ricoperto ruoli chiave nelle procure di Reggio Calabria e Catanzaro. Durante questo periodo, ha condotto indagini di rilievo, tra cui quella sulla strage di Duisburg del 2007 e la maxi-inchiesta “Rinascita Scott”. Queste esperienze hanno consolidato il suo profondo legame con la Calabria e la sua determinazione nel contrastare le organizzazioni criminali che affliggono la regione.

La sfida napoletana: costruire una Procura efficiente

Nel settembre 2023, Gratteri è stato nominato procuratore capo di Napoli, la più grande Procura d’Italia. Consapevole delle sfide che lo attendevano, ha dichiarato: “A Napoli il mio compito sarà ancora più impegnativo”. La sua priorità è stata quella di creare una sinergia efficace tra polizia giudiziaria e magistratura, al fine di affrontare con determinazione la criminalità organizzata locale. Inoltre, ha intensificato gli sforzi contro l’abusivismo edilizio, aumentando il numero di demolizioni mensili e pianificando interventi significativi nei Campi Flegrei. Queste azioni dimostrano la sua volontà di costruire una Procura efficiente e proattiva nella lotta contro le illegalità.

L’importanza della cultura e della tecnologia nella lotta alla criminalità

Gratteri ha sottolineato l’importanza della cultura come strumento di contrasto alla criminalità. Ha evidenziato come Napoli sia una città con una vivacità culturale unica, dove si vendono più biglietti per il teatro che a Roma o Milano. Questo dimostra che la popolazione non si limita alla criminalità di strada, ma mantiene un forte impegno intellettuale e sociale. Inoltre, ha enfatizzato l’uso della tecnologia nel controllo del territorio, citando le 1.400 telecamere installate in città che hanno contribuito alla soluzione di numerosi omicidi. Questi strumenti sono fondamentali per affrontare le sfide legate alla carenza di personale e per garantire una risposta efficace alle attività criminali. In conclusione, Nicola Gratteri continua a dimostrare un impegno instancabile nella lotta alla criminalità organizzata, sia in Calabria che a Napoli. Il suo lavoro è caratterizzato da una profonda dedizione alla giustizia e da una visione strategica che integra cultura e tecnologia come strumenti fondamentali per costruire una società più sicura e giusta.

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