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Cooper Flagg incanta contro Denver con 33 punti e un quasi triple-doppio, firmando una prestazione storica che lo consacra come nuova stella dei Mavericks.
Il 25 dicembre negli Stati Uniti non è soltanto la giornata delle luci, dei regali e delle tavole imbandite. È anche, da quasi ottant’anni, la festa del grande basket. La NBA celebra la 78ª edizione del suo leggendario Christmas Day, un appuntamento che quest’anno propone cinque partite, oltre tredici ore consecutive di diretta e una vetrina planetaria con trasmissioni in più di 215 Paesi.
Nato nel 1947, quando la lega muoveva appena i primi passi, il Christmas Day è diventato nel tempo uno dei riti sportivi più riconoscibili d’America. Da diciotto stagioni il programma è stato ampliato fino all’attuale formato da cinque incontri, anche se da due anni la NBA deve fare i conti con la concorrenza della NFL, che ha deciso di invadere il giorno di Natale con partite di football americano.
Il match più atteso è senza dubbio quello tra Oklahoma City Thunder e San Antonio Spurs, in programma nel primo pomeriggio americano. Non è solo una sfida tra due squadre in forte crescita, ma un duello simbolo della nuova generazione: Shai Gilgeous-Alexander contro Victor Wembanyama.
Oklahoma City arriva con uno dei migliori record della lega, ma due delle pochissime sconfitte stagionali sono maturate proprio contro gli Spurs, compresa la recente eliminazione nella NBA Cup. San Antonio, dal canto suo, continua a costruire attorno al talento alieno di Wembanyama, e il confronto natalizio assume il sapore di un passaggio di consegne tra presente e futuro della Western Conference.
La giornata si apre a New York, dove i Knicks tornano protagonisti nel tempio del Madison Square Garden per la loro cinquantesima partita natalizia casalinga. Ad affrontarli ci sono i Cleveland Cavaliers, che tornano a giocare il 25 dicembre dopo diversi anni di assenza.
New York vive un momento di entusiasmo raro: la recente vittoria nella NBA Cup ha restituito alla franchigia un trofeo che mancava da oltre mezzo secolo, rilanciando le ambizioni della squadra e l’orgoglio di una piazza storica.
Nel cuore della notte europea va in scena una delle rivalità più iconiche dell’era moderna: LeBron James contro Kevin Durant. I Los Angeles Lakers ospitano gli Houston Rockets, in una sfida che potrebbe rappresentare una delle ultime apparizioni natalizie del “Re”, giunto alla sua 23ª stagione in NBA.
LeBron ha già disputato diciannove partite di Natale e non ha mai nascosto quanto, nonostante la voglia di stare con la famiglia, questo palcoscenico resti un onore irrinunciabile. La lega ha scelto di affiancargli ancora una volta Durant, suggellando un confronto che ha segnato un’intera generazione di tifosi.
Prima del duello di Los Angeles, i Golden State Warriors di Stephen Curry ospitano i Dallas Mavericks, che presentano al grande pubblico il giovane Cooper Flagg, uno dei rookie più attesi degli ultimi anni. Per lui sarà il debutto assoluto in un Christmas Day.
A chiudere la maratona natalizia c’è una vera e propria battaglia dell’Ovest: Denver Nuggets contro Minnesota Timberwolves. Nikola Jokic e Anthony Edwards sono pronti a regalare l’ultimo capitolo di una giornata che unisce stelle affermate e volti emergenti.
Con oltre 13 ore di basket senza interruzioni, il Christmas Day NBA non è solo un evento sportivo, ma un fenomeno culturale globale. Un rito che ogni anno rinnova la promessa di spettacolo, rivalità e storie da raccontare, mentre milioni di appassionati, dall’America all’Europa, dall’Asia all’Africa, si ritrovano davanti allo schermo per celebrare il Natale a ritmo di schiacciate e buzzer beater.
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