Circa 300 maestre di nidi e scuole dell’infanzia comunali hanno manifestato davanti al Comune di Napoli, contestando l’assunzione di 128 nuovi insegnanti a tempo determinato. Le manifestanti sostengono che l’amministrazione comunale avrebbe dovuto attingere dalla graduatoria esistente per le assunzioni a tempo indeterminato, anziché procedere con nuovi contratti a termine.
Le maestre in protesta hanno espresso il loro disappunto riguardo alla decisione del Comune di Napoli di assumere 128 nuovi insegnanti a tempo determinato per l’anno scolastico 2025/2026. Secondo le manifestanti, l’amministrazione avrebbe dovuto utilizzare la graduatoria esistente per le assunzioni a tempo indeterminato, garantendo così maggiore stabilità al personale educativo. Questa scelta, secondo le maestre, non solo penalizza chi è già in graduatoria, ma compromette anche la continuità didattica per i bambini.
Il Comune di Napoli ha recentemente sottoscritto 45 contratti di lavoro con il profilo professionale di Funzionario socioeducativo, destinati agli asili nido delle Municipalità cittadine. Inoltre, è prevista l’attivazione di 130 contratti a tempo determinato per maestre della scuola dell’infanzia per l’anno scolastico 2025/2026. Queste misure rientrano in un più ampio piano di rafforzamento degli organici comunali destinati ai servizi educativi per l’infanzia. Nel corso del triennio precedente, il Comune ha immesso in servizio oltre 200 unità di personale a tempo indeterminato tra educatori e maestre. Parallelamente, l’amministrazione ha espresso l’intenzione di pubblicare un nuovo concorso pubblico per maestre a tempo indeterminato, volto a consolidare la dotazione organica del settore.
Le maestre in protesta chiedono che il Comune riveda la sua decisione e proceda con le assunzioni attingendo dalla graduatoria esistente per i contratti a tempo indeterminato. Sottolineano l’importanza di garantire stabilità al personale educativo e continuità didattica per i bambini. Inoltre, evidenziano come la carenza di personale nelle scuole comunali, aggravata dai numerosi pensionamenti e dalla mancanza di maestri specializzati, richieda soluzioni strutturali e non temporanee. Le manifestanti auspicano un dialogo costruttivo con l’amministrazione per trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutte le parti coinvolte.
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