Al “Maradona” finisce 2-2 la sfida tra il Napoli ed il Milan, gara valida per la decima giornata del campionato di Serie A. Epilogo incredibile, visto che nella prima frazione di gioco gli azzurri avevano chiuso sotto di due gol, poi i cambi nella ripresa hanno cambiato la gara portando la squadra di Garcia ad una clamorosa rimonta. Napoli che parte troppo contratto, con grande distanza tra i reparti ed una difesa troppo bassa. E proprio quest’ultima scelta porta per ben due volte consecutive nell’area piccola il Milan che passa con Giroud di testa al 22′, per poi raddoppiare sempre di testa al 31′. Azzurri incapaci di reagire nei primi 45′, che si chiudono come detto sul doppio svantaggio. Al riposo, però, Garcia decide di cambiare strategia di gioco, toglie Elmas e Mario Rui, oltre a Rrahmani, quest’ultimo davvero irriconoscibile, e butta dentro Simeone, Olivera e Ostigard passando al 4-2-3-1. La musica cambia ed il Napoli domina subito per trovare il gol del momentaneo 1-2 al 50′ con una giocata funambolica di Matteo Politano, che salta Pellegrino, entrato al posto dell’infortunato Kalulu, e poi mette a sedere Theo Hernandez prima di battere violentemente alle spalle di Maignan. Poi, al 63′, il momento decisivo del match: Zielinski viene atterrato al limite dell’area di rigore, alla battuta si presenta Raspadori e l’attaccante azzurro fa partire un destro violentissimo sul palo del portiere che non può fare nulla, 2-2. Gli azzurri lasciano però campo agli avversari, che provano a reagire, ma nella girandola dei cambi la gara si fa meno intensa. Fino all’espulsione di Natan, per doppia ammonizione all’89’, che sembra dare la spallata definitiva al Napoli. Eppure, invece, sono proprio gli azzurri al 94′ ad avere l’ultima grandissima occasione del match: Kvaraskhelia riceve sul lato corto dell’area, finta il tiro su Calabria, va sul sinistro e calcia verso la porta ma Maignan ci mette il piede e dice no al georgiano. Orsato fischia la fine e fissa il punteggio sul definitivo 2-2, con gli azzurri che restano a meno quattro dal Milan, ma vedono allontanarsi l’Inter capolista a più sette e la Juventus seconda a cinque lunghezze di distacco.
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