Il Napoli frena al Maradona e si accontenta di un pareggio contro un Como organizzato e coraggioso. Lo 0-0 finale premia la solidità della squadra di Antonio Conte, ma lascia qualche rimpianto per un attacco poco incisivo. A salvare gli azzurri ci pensa ancora una volta Vanja Milinkovic-Savic, protagonista assoluto con un altro rigore parato, il secondo in cinque giorni.
Il portiere serbo è ormai una garanzia: ha neutralizzato il rigore di Morata al 26’, portando a sei i penalty parati negli ultimi dieci affrontati in Serie A. Reattivo, sicuro con i piedi e decisivo anche nel secondo tempo, è stato il vero baluardo di un Napoli che ha sofferto poco grazie anche alla compattezza della retroguardia.
Ottima la prova di Rrahmani, tornato leader difensivo: preciso nelle chiusure, non ha mai concesso allo spagnolo di girarsi in area. Bene anche Buongiorno, attento e puntuale nelle marcature su Nico Paz e poi su Douvikas, sempre in controllo della situazione.
Se dietro il Napoli ha retto bene, davanti è mancata brillantezza. Hojlund ha faticato a trovare spazi e non è mai riuscito a rendersi davvero pericoloso, mentre Spinazzola ha alternato buone corse sulla fascia a scelte imprecise nell’ultimo passaggio. In generale, la squadra ha mostrato poca lucidità negli ultimi metri, sprecando le poche occasioni create.
Il pareggio interrompe la serie di quattro vittorie consecutive al Maradona (cinque con la Champions League) e lascia il Napoli momentaneamente a ridosso delle prime, in attesa del risultato di Milan-Roma. Il Como di Cesc Fabregas, invece, esce dal campo con la soddisfazione di aver fermato i campioni d’Italia e di aver sfiorato l’impresa.
Martedì, contro l’Eintracht Francoforte in Champions, servirà però un Napoli più concreto per tornare a vincere e ritrovare la via del gol.
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