Gianluca Nani, ex direttore sportivo di Brescia e West Ham, ha rilasciato un’intervista a Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli:
“L’Inghilterra affronta ogni gara per vincere, non hanno molto la cultura tattica. Poi punteranno molto sul pubblico di Wembley, non sono capaci di gestire tatticamente le gare come facciamo noi. Sono già qualificati. Hanno calciatori straordinari, se guardo la panchina dell’Inghilterra non ricordo una nazionale inglese così forte. Bellingham? Lo vidi giocare al Birmingham contro il Charlton, lo vidi e dissi ‘non ci credo’. Aveva solo sedici anni, ma lo ritenni un fuoriclasse. Non ci voleva chissà cosa per scovare uno come Bellingham. Presi informazioni sul ragazzo, ma mi dissero che era già troppo tardi. Hamsik? Lo vidi insieme a Maurizio Micheli e Mantovani. Vedemmo questo giocatore e i dubbi furono vicini allo zero, perciò lo prendemmo subito. All’epoca non aveva ancora sedici anni, ci cautelammo perchè avevamo paura che arrivasse qualcun’altro a strapparcelo. Bisogna essere fortunati a farsi trovare in quel posto nel momento giusto. Appena arrivò a Brescia lo mandammo in Primavera e dopo la prima partita mi chiamarono sette o otto persone per chiedermi di Hamsik. Lui segnò tantissimi goal da centrocampista a Brescia, arrivò in doppia cifra. Ciò che mi fece arrabbiare è che nonostante avesse certi numeri non tutti ci credevano, l’unico che lo fece fu Pierpaolo Marino. Natan? Non è che si possa sempre prendere il fuoriclasse. Natan è un buon giocatore, non è scarso. Viene da un altro mondo e gli va dato tempo. Poi dipenderà molto dalla sua capacità d’inserimento”.
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