Il sogno dell’Argentina si infrange a Santiago del Cile, dove il Marocco Under 20 scrive una pagina storica del proprio calcio: con un secco 2-0 firmato da Yassir Zabiri, i nordafricani conquistano il loro primo titolo mondiale di categoria. Una vittoria che sorprende per maturità, organizzazione e carattere, arrivata contro una selezione – quella guidata da Diego Placente – considerata tra le più forti del torneo.
La finale si accende subito. Dopo un intervento del VAR su un contatto tra il portiere argentino Barbi e Zabiri (sanzionato solo con una punizione dal limite), lo stesso attaccante trasforma il piazzato in gol con un sinistro preciso sul primo palo.
L’Argentina prova a reagire ma subisce ancora l’iniziativa del Marocco, che alla mezz’ora raddoppia: Maamma scappa sulla fascia e serve Zabiri per il 2-0. Nella ripresa, Placente inserisce forze fresche come Silvetti, ma la difesa marocchina regge senza affanni fino al fischio finale.
In Marocco esplode la gioia: per le strade di Rabat, Casablanca, Tangeri e Agadir, migliaia di tifosi hanno celebrato fino all’alba. Clacson, bandiere e cori hanno accompagnato una notte di orgoglio nazionale, con la stampa locale che parla di “trionfo simbolo del riscatto di un intero Paese”.
Per la selezione allenata da Saïd Ouahbi, è il coronamento di un percorso costruito negli anni, tra investimenti sui vivai e la crescita dei giovani talenti.
Sconfitta pesante ma formativa per l’Argentina, che dopo anni difficili a livello giovanile era tornata a giocarsi una finale mondiale. Il gruppo di Placente ha mostrato qualità, ma ha pagato caro l’approccio e la mancanza di lucidità sotto porta.
Il progetto tecnico, però, non si ferma: la federazione argentina considera questo secondo posto una tappa di crescita verso i prossimi appuntamenti internazionali.
Il trofeo vola dunque a Rabat, nel segno di Yassir Zabiri, eroe di una notte che resterà nella memoria del calcio africano.
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