Luca Marianucci ha parlato per la prima volta da giocatore del Napoli durante la conferenza stampa di presentazione nel ritiro di Dimaro Folgarida. Il difensore ha espresso la sua soddisfazione per l’arrivo in azzurro e ha raccontato le sue prime impressioni con la nuova squadra.
“Perché sono diventato un giocatore del Napoli? Sono uno che non molla mai. Non mi piace mai perdere. Forse è questo che ha suscitato nel direttore l’interesse. Poi sicuramente le mie caratteristiche”, ha dichiarato Marianucci. L’ex centrale dell’Empoli ha spiegato che il suo obiettivo è trovare spazio tra i difensori: “Per ora sono il quinto difensore ma il mio obiettivo è trovarmi lo spazio giusto. Non ho un’arma ma dovrò solo lavorare”. Marianucci ha aggiunto: “A chi somiglio nelle mie caratteristiche? Adesso che lo vedo da vicino sicuramente a Rrahmani”. Sull’allenarsi con grandi attaccanti ha detto: “Cosa significa allenarmi con grandi attaccanti come Lukaku e Lucca? Un problema in meno di domenica”.
“Come è il mondo Napoli visto da vicino? Provo grande gioia. Allenarsi con tanti campioni non è da tutti”, ha raccontato Marianucci dal ritiro. Il difensore ha spiegato di essersi inserito bene nel gruppo: “Mi sono inserito molto bene a livello umano, sono bravissime persone, è andato benissimo l’impatto. Emergere è difficile sempre, che tu sia italiano o straniero. L’importante è lavorare giorno per giorno”. Marianucci ha poi sottolineato: “Cosa significa giocare nella squadra campione? È un sogno che si avvera. Da bambino volevo giocare in un club importante. Ci sono riuscito”.
Marianucci ha ricordato il momento della chiamata del Napoli: “La chiamata mi ha un po’ spiazzato”. Ha poi spiegato: “Dovevo andare avanti con la mia squadra per raggiungere un obiettivo non raggiunto”, riferendosi alla retrocessione dell’Empoli. “Lo scalino più alto è stato arrivare qua. Ora il passo difficile è entrare nella mentalità dell’allenatore e dei compagni”. Sul rapporto con D’Aversa ha detto: “L’ho sentito poco tempo fa per ringraziarlo per ciò che aveva fatto per me, è un grandissimo allenatore oltre che una grande persona. Grazie a lui ho esordito ed ho avuto i primi minuti in Serie A”. Su Conte ha aggiunto: “Io lo sto ‘assaporando’ per bene in questi giorni ma tutto il lavoro ce lo troveremo più avanti per le grandi partite che arriveranno”. Infine, sullo stadio Maradona: “Ho tanta sicurezza in me stesso e la userò per entrare al Maradona, dove ha giocato il più forte della storia, con grande umiltà per dare tutto per questi colori”.
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