Le autorità italiane hanno recentemente intensificato la lotta contro la pirateria digitale, identificando e sanzionando oltre 2.000 utenti in 80 province per l’utilizzo di servizi illegali come il “pezzotto”. Questa operazione rappresenta un passo significativo nella tutela dei diritti d’autore e nella protezione dell’industria audiovisiva nazionale.
La Legge 14 luglio 2023 n. 93, entrata in vigore l’8 agosto 2023, ha introdotto disposizioni per prevenire e reprimere la diffusione illecita di contenuti protetti dal diritto d’autore attraverso le reti di comunicazione elettronica. Tra le principali novità, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha ora il potere di ordinare ai prestatori di servizi di disabilitare l’accesso a contenuti diffusi illegalmente, anche adottando provvedimenti cautelari d’urgenza. In casi di particolare gravità e urgenza, come la trasmissione in diretta di eventi sportivi, l’Agcom può ordinare il blocco dei nomi di dominio e degli indirizzi IP entro 30 minuti dalla segnalazione.
La nuova normativa prevede sanzioni amministrative fino a 5.000 euro per gli utenti finali che fruiscono di servizi audiovisivi pirata. L’utilizzo di dispositivi come il “pezzotto” o di applicazioni installate su smart TV per accedere illegalmente a contenuti protetti è considerato un illecito amministrativo. Le forze dell’ordine, come la Guardia di Finanza e la Polizia Postale, sono incaricate di accertare e contestare tali violazioni, con la possibilità di confiscare gli strumenti utilizzati e pubblicare il provvedimento su giornali a diffusione nazionale.
In una recente operazione, le autorità hanno identificato e sanzionato oltre 2.000 utenti in 80 province italiane per l’utilizzo di servizi di streaming illegali. Questa azione segue l’operazione “Dottor Pezzotto” del maggio 2022, coordinata dalla Procura di Napoli ed eseguita dalla Guardia di Finanza, che ha colpito 500 risorse web e 20 canali Telegram. In quell’occasione, sono stati elevati numerosi verbali con sanzioni amministrative pecuniarie.
Il commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, aveva dichiarato su LinkedIn: “Il modo migliore per combattere la pirateria è contrastare le associazioni criminali ma anche quelle legali che fanno business rubando proprietà intellettuali”. Aveva inoltre annunciato l’arrivo di sanzioni da 150 a 5.000 euro per gli utenti che utilizzano applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android e Apple, nonché dai portali Amazon.
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