Lobotka: “Napoli, l’obiettivo è ancora lo scudetto. La Champions mi è mancata”

Le parole di Lobotka sulla nuova stagione del Napoli tra scudetto, Champions League e nuovi innesti in squadra.

Il Napoli si prepara al debutto stagionale contro il Sassuolo al Mapei Stadium. Stanislav Lobotka, intervistato da Sky Sport, ha parlato degli obiettivi della squadra e delle sue sensazioni personali in vista della nuova annata. Il centrocampista ha sottolineato l’importanza di mostrare la propria leadership sul campo e ha espresso la voglia di tornare protagonista anche in Champions League.

Leadership e spirito di squadra 

Lobotka ha spiegato il suo modo di vivere il ruolo di leader all’interno dello spogliatoio: “Non sono il tipo che sente di dover mostrare di essere un leader. Non mostro il carattere fuori dal campo o durante le conferenze stampa: preferisco mostrare la mia leadership in allenamento o durante le partite, dando sempre il 100%”. Il centrocampista ha ribadito come la sua presenza sia fondamentale soprattutto nei momenti decisivi delle gare e durante la preparazione, puntando tutto sull’impegno quotidiano.

Obiettivi tra scudetto e Champions League

 Parlando degli obiettivi della stagione, Lobotka ha dichiarato: “Come si difende il titolo? Non ci sto ancora pensando. Siamo ancora durante la fase della preparazione: abbiamo ancora del lavoro da fare. Ma credo che non dobbiamo tanto pensare a difendere lo scudetto, quanto a come fare per vincerne un altro. La Champions League mi è mancata moltissimo. Ogni giocatore, ogni squadra sogna di giocarla. Sono contento che avremo modo di disputare più partite rispetto a due anni fa con il nuovo format”. Le sue parole riflettono la determinazione della squadra di puntare in alto sia in Italia sia in Europa.

Nuovi arrivi e moduli tattici 

Lobotka ha parlato anche dei nuovi innesti e delle possibili soluzioni tattiche pensate da Conte: “A essere onesto non ci penso molto in campo. Se passo il pallone a De Bruyne o a un altro poco cambia, l’importante è trovare la soluzione giusta. Poi è chiaro che è molto semplice giocare con un calciatore come lui. Sappiamo quanto sia forte, quanti trofei ha vinto in carriera, quanti gol ha segnato e quanti assist ha servito. Con lui sappiamo di poter fare un altro passo verso l’alto”. Sul possibile schieramento con De Bruyne, Anguissa e McTominay ha aggiunto: “Sì, il mister ne ha parlato. Ma a calcio si gioca sempre e comunque in 11. Ciò che conta è essere una squadra, mostrare il nostro stile di gioco e assumerci le nostre responsabilità”.

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