Il Napoli finisce sotto regime di vigilanza rafforzata nella nuova valutazione sui bilanci dei club di Serie A, condotta dalla Authority che ha preso il posto della Covisoc e guidata dal professor Atelli. L’analisi dei conti al 30 settembre ha evidenziato come il club azzurro superi la soglia dell’indicatore del costo del lavoro allargato sui ricavi, fissata allo 0,8: un semaforo arancione che non blocca il mercato, ma impone prudenza.
Per il Napoli, in attesa dell’ufficialità che dovrebbe arrivare dopo la revisione da parte della FIGC, dovrebbe scattare infatti il cosiddetto principio del “saldo zero”: eventuali operazioni in entrata dovranno essere compensate da cessioni di pari valore. Purché non decidano, con capitali propri, di ripianare lo squilibrio fra il costo del lavoro allargato e i ricavi, che non deve essere superiore allo 0.8. Non è un divieto assoluto, ma una condizione che incide sulla gestione della finestra di gennaio, soprattutto per una squadra che resta competitiva su più fronti e che potrebbe aver bisogno di ritocchi mirati. La proprietà, in ogni caso, ha margini per intervenire e chiedere una revoca del provvedimento attraverso operazioni di riequilibrio finanziario.
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